tomba n° 2 "il grande circolo"- Goni |
Il popolo megalitico.
Abbiamo già parlato del MEGALITISMO definendolo un linguaggio architettonico globale, che si sviluppò in un arco di tempo ridottissimo in parti del mondo molto lontane fra loro.
Quello che ci fa riflettere è che le grandi strutture in esame sembrano fare parte di una stessa cultura (quella appunto Megalitica) e di uno stesso progetto umano.
I monumenti che sfidando i millenni possiamo ancora oggi ammirare, furono costruiti nel neolitico da un popolo megalitico che colonizzò gran parte della terra lasciando in ogni luogo in cui si insediò la sua inconfondibile “firma”.
Per tentare di capire le motivazioni che spinsero queste genti a compiere sforzi immensi per innalzare alle loro divinità ed in onore ai loro defunti delle colossali costruzioni in pietra, dobbiamo analizzare l’epoca in cui vissero, la loro ideologia e la loro religione.
L’era è quella neolitica, secondo molti studiosi si tratta della mitica età dell’oro, un periodo di pace e di relativa abbondanza in cui gli esseri umani, vivevano in armonia dopo le ristrettezze e l’insicurezza delle glaciazioni.
La dimostrazione di questa teoria si evince dagli studi archeologici che hanno evidenziato come gli insediamenti umani dell’età della “pietra nuova” fossero prive di mura e di qualsiasi accorgimento difensivo, a differenza di quello che accadrà in epoche successive.
In questo periodo regnava il Matriarcato, la donna era considerata quasi divina, era padrona della vita, il suo ventre si gonfiava e miracolosamente una nuova esistenza nasceva.
Gli uomini del tempo guardavano con ammirazione e stupore alla maternità ed erano completamente ignari di come essa potesse avvenire.
Alcuni ritenevano che l’ingravidamento fosse opera del vento del nord, altri credevano che come l’acqua rendeva fertile la terra facesse lo stesso con le donne; Omero narra che le giovani spose Troiane per favorire la nascita di una numerosa prole facevano il bagno nel fiume Scamandro.
A quei tempi la donna appariva come un essere eccezionale, estremamente superiore all’uomo in quanto solo lei deteneva il potere di generare la vita.
Era anche l’incarnazione della dea lunare che col suo crescere e decrescere simboleggiava il parto e che come è noto dal suo moto dipendeva la scelta del periodo adatto alla semina.
La luna era la manifestazione visibile agli umani, della Grande Dea lunare e la donna la sua messaggera nel mondo degli uomini, le sue sacerdotesse erano il tramite tra il cielo e la terra ed erano le uniche in grado di interpretare la volontà divina.
Le iniziate ai segreti della Dea dirigevano la celebrazione dei sacri riti volti ad assicurare la fertilità dei campi e l’abbondanza di bestiame, svolgendo il ruolo di sacerdotesse e quello di profetesse, e da esse proveniva ogni potere sulla terra, compreso quello regale.
Al maschio erano riservati compiti più “terreni”, per delega della donna e su sua investitura sovraintendevano all’amministrazione della cosa pubblica e alla condotta della guerra.
Le genti del neolitico costruirono i loro templi e le tombe per i loro antenati riproducendo in terra ciò che credevano si trovasse in cielo, le corrispondenze astronomiche riscontrate nei megaliti dimostrano come questo “popolo” fosse totalmente immerso in una dimensione spirituale che permeava ogni atto della loro vita.
L’uomo delle società arcaiche si sentiva parte di tutto il creato, costruendo le sue grandiose opere architettoniche creava un legame con l’intero cosmo.
Il matriarcato, e con esso la sua ideologia spirituale, sopravisse fino a quando l’uomo scoprì che la donna rimaneva incinta ad opera sua, da questo momento iniziò la rivalutazione del maschio, quella rivalutazione che portò al patriarcato.
Il patriarcato vide nell’uomo l’elemento attivo della procreazione mentre la donna (similmente alla Madre Terra che accoglie il seme e lo nutre) rappresentò da quel momento l’aspetto passivo.
Con la scomparsa del matriarcato ebbe termine la millenaria età dell'oro e con essa quel periodo di pace e spiritualità che ha lasciato una traccia indelebile nel patrimonio mitico dell'umanità.
è ancora così, nelle coppie che funzionano bene la donna amministra le ricchezze che accumula l' uomo, le donne inducono con parole o con silenzi la reazione dell' uomo a moltissimi problemi provenienti dall' interno o dall' esterno del nucleo famigliare... Questo quando la donna capisce di che pasta è l' uomo...
RispondiEliminaIl potere del "FEMMINILE".
RispondiEliminaGrazie per il tuo intervento.