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giovedì 14 agosto 2014

LA DECLINAZIONE MAGNETICA DI COLOMBO

Nella LETTERA RARISSIMA del III° viaggio di Colombo, quella dove si spiega perché l’isola di Trinidad ha questo nome, quella Lettera che ci illustra cosa succede alle persone e alle cose vicino alla linea dell’Equatore, quella Lettera dove c’è la più grande scoperta di Cristoforo Colombo; dopo quella dell’America. Colombo, secondo gli esperti, avrebbe scoperto la Declinazione Magnetica del nostro pianeta. E’ cosa nota che il nostro pianeta ha un Polo Nord e un Polo Sud (geografici) attorno ai quali ruota la Terra. I nostri antenati si accorsero, meravigliati, che l’ago della bussola non punta esattamente in quella direzione ma in un'altra direzione che, tra l’altro, non è fissa. Controlla oggi, controlla domani, si accorsero che la Terra aveva i due poli MAGNETICI che si spostavano nel tempo. 




Magari, con la Wikipedia, potreste vedere le linee del campo magnetico e approfondire l’argomento.
Ho segnato il Nord magnetico, a partire dal 1.900, e segnalo dove lo localizzarono nell’anno 2.010.
A noi interessa la grande scoperta di Colombo, quindi:  non vado oltre.
Abbiamo visto gli schemi a CROCE e cosa nascondono.
Siamo partiti con Pietro Vesconte e le sue carte. Quelle carte erano già state assemblate verso la metà del 1.200; vedasi la Carta Pisana. La Bussola ancora non era stata scoperta dalle nostre parti.

Qualcuno, in qualche convento, ha messo insieme la Penisola Iberica con la costa francese e le isole britanniche.



Hanno assemblato una carta dall’orientamento che non va bene geograficamente. Hanno ripiegato su una via di mezzo. Nel momento che hanno assemblato la Penisola Iberica con il resto del Mediterraneo, quest’ultimo si è sollevato verso nord sulla costa siriana.



Basta vedere dove termina il M.Rosso.
Per vedere questi piccoli particolari bisognerebbe avere una certa dimestichezza con le carte.

E arrivò il momento di preparare carte comprensive della parta Atlantica per raggiungere il Paese della Seta. I mitici 135 gradi di oceano.  Marino di Tiro aveva detto che dalle isole Fortunate (Canarie) al Paese della Seta erano 225° di terre. Quindi dalle Isole Fortunate, andando a ovest, bastava percorrere 135° di Oceano per arrivare al mitico Catai. Toscanelli aveva affermato che si sarebbero trovate delle isole lungo la traversata.



Torniamo a Colombo e alla sua scoperta.
Utilizziamo la carta Cantino del 1.502 per spiegare il tutto.
Se restiamo all’interno del Mediterraneo possiamo notare l’orientamento dei meridiani e paralleli (vedasi le linee verdi). Cerchiamo di vedere l’Equatore, il Tropico, il C. Polare e il Polo.  La freccia rossa che attraversa la nostra penisola, dimostra, chiaramente, che il nord geografico generale non coincide con quello dell’interno del Mediterraneo. Rispetto alle linee verdi risulta rivolta verso est di una quarta di vento (11,25 gradi o 11° 15’). All’altezza di Gibilterra tutto si regolarizza. La freccia rossa, indicante il nord geografico, è perfettamente in asse con i meridiani.
Quindi, nel 1.498, qualcuno si è accorto del cattivo allineamento del Mediterraneo.
Affermare, oggi, che Colombo ha scoperto la declinazione magnetica del nostro pianeta … mi sembra esagerato. Leggete la Lettera Rarissima del III viaggio. È zeppa di sorprese geografiche.
La Storia ci insegna che Colombo finì per conoscere Torquemada e la Santa Iquisizione, appena messa in essere, per via della sfericità della Terra. Tutto NON VERO. Sulla reale forma del nostro pianeta Colombo aveva una sua personalissima idea. Tutto scritto in questa Lettera:

Per quanto riguarda quest'emisfero non c'è nessuna difficoltà, da parte mia, a rite­nere che esso sia rotondo come essi affermano. Ma quest'altro, a mio parere, è come la metà d'una pera ben tonda che abbia il picciolo alto - come ho detto - o come una palla rotonda con sopra un capezzolo di donna. Tolomeo e gli altri che hanno scritto su questo mondo opinarono che era rotondo non sapendo nulla di questa sua parte che era sconosciuta e basandosi solo sull'e­misfero in cui essi vivevano e che è certamente - come ho detto e ripeto - sferico. Ma ora che le Maestà Vostre hanno ordinato di navigarlo, di esplo­rarlo e di scoprirlo, la mia affermazione si dimostra evidentissima….

Se osservate l’isola di Isabella e di Spagnola, la loro posizione rispetto al Tropico e le loro grandezze rispetto all’Inghilterra e alla Penisola Iberica, (nella Cantino), ebbene quelle sono le misure e la posizione delle isole scoperte da Colombo. Quel –Mondo- esiste solo sulle carte. Colombo descrive un Mondo teorico. Questo ha scritto Colombo dopo il I° viaggio:
-Sottomisi Hispaniola, che ha un'estensione più grande di quella della Spagna… e si trova a XXVI gradi sopra la linea equinoziale.
-L'isola Giovanna,… posso dire che questa isola è maggiore d'Inghilterra e Scozia unite (Giovanna sarebbe la Isabella della Cantino).

Se l’esplorazione dell’isola di Giovanna  aveva dato una prima misurazione, parziale, di 335 leghe e non si vedeva la fine… se fosse stata un’isola veramente, quanto poteva misurare il suo perimetro ? Fatti i calcoli ? quanto poteva misurare quell’isola asiatica? la domanda se la posero gli Spagnoli trovandosi di fronte carte del modello Caveri/Cantino. Stiamo parlando di quell’isola virtuale perché la Cuba reale è di gran lunga più piccola; di molto ed è sotto il Tropico. (1 lega equivale a 4 miglia romane di metri 1.480.  1 lega equivale, quindi, a Km 5,920).
E qui entrano in ballo gli uomini di cultura del periodo. Entrano in ballo i Dotti.
Cosa aveva detto Marco Polo, l’uomo che aveva molto navigato in quei mari e ne aveva riportato le carte ? Marco Polo ci ricorda che l’isola di Giava, a detta dei buoni marinai pratici di queste cose, è la maggiore isola del mondo. Ha un circuito superiore alle 3.000 miglia (750 leghe).
Se Marco Polo aveva detto che Giava era la maggiore…. poteva questa isola di Cuba, o Isabella, o Giovanna, essere più grande ? No di sicuro! Un solo lato, inesplorato era già di 335 leghe. Quella era terraferma. Quindi Colombo potè dimostrare, con il documento del notaio Fernando Perez de Luna, di aver toccato la terraferma del Catai in data 12 VI 1494 e…. tanti saluti a Zuane Cabotto Siamo nel II viaggio di Colombo.
Il 12 giugno 1494 il notaio reale Fernando Perez de Luna andò a bordo di ogni caravella, assistito da Diego Tristan e Francesco Morales, ambedue residenti a Siviglia, Pedro de Terreros, maestro di casa, e Lopes de Zuniga, scudiero scalco, ambedue ufficiali domestici del “signor Ammiraglio”; compilò il suo atto a bordo della “Santa Clara” questo processo verbale prova che gli Indiani hanno dichiarato che la costa si stende ad oltre venti giornate, senza che si sappia dove finisca; che gli uomini di mare, piloti e marinai, avendo consultato le loro carte, e riflettuto prima di rispondere, hanno tutti affermato, sotto giuramento, che non avevano mai né veduto, né sentito dire che un’isola potesse offrire 335 leghe di coste, dall’occidente al levante, senza che si vedesse la fine, e che essi giudicano essere terraferma. Erano nelle caravelle cinquanta uomini di mare, fra i quali piloti rinomati e maestri in cosmografia. Nessuno emise intorno a ciò il minimo dubbio.

L’originale è depositato nell’Archivio delle Indie di Siviglia: leg 5° de patronato real- Documentos diplomaticos num LXXVI.


Avete appena letto:
Cosa aveva detto Marco Polo, l’uomo che aveva molto navigato in quei mari e ne aveva riportato le carte? Se osservate la Cantino potete vedere le Carte che riportò Marco Polo.
L’isola di Isabella è composta da: Hokkaido, Shikoku e Honshu. Kjushu è attraversata dalla Raya.
L’isola della Vera Crux è composta con pezzi di Australia.


Isabella o Giovanna o CVBA.



Per veder l’America, con tanto di CVBA e Spagnola, bisogna aspettare Giovanni Vespucci: la sua geocarta, conservata a Torino, è del 1523.


Rolando Berretta