Pagine

martedì 31 maggio 2011

PIRAMIDE DI CHEOPE - ESPLORATORE ROBOT RIVELA GEROGLIFICI NASCOSTI

Scritti con vernice rossa, i simboli possono aiutare gli egittologi a capire il motivo della costruzione dei misteriosi pozzi nelle piramidi.




 

Un robot è stato inviato attraverso la Grande Piramide di Giza (Altezza 145,75 m, lato Nord,  230,25 m, lato Ovest 230,35 m, lato Est 230,39 m, lato Sud 230,45 m, con un

margine di errore pari allo 0.1%, gli angoli sono quasi esattamente di 90°, a  Sud-Est  89°56’, a Nord-Est  90°3’, a Sud-Ovest 90° e a Nord-Ovest  89°59’) e ha trasmesso immagini che mostrano dei geroglifici dietro una porta misteriosa.

Gli archeologi sperano che i simboli possano aiutarli a comprendere lo scopo dei pozzi costruiti all'interno delle piramidi.

Da diverso tempo gli studiosi ritengono che nella   Grande Piramide esistano passaggi dei  passaggi nascosti che portano  a delle camere segrete.

Un robot esploratore inviato attraverso la Grande Piramide di Giza ha cominciato a svelare alcuni dei segreti celati dietro il mausoleo  antico di 4.500 anni ed ha  trasmesso le prime immagini nascoste dietro una delle sue porte misteriose.

Le immagini hanno rivelato geroglifici in vernice rossa che non sono stati mai visti dopo la costruzione della piramide. Le immagini inoltre svelano nuovi dettagli su due perni di rame incorporati in una delle cosiddette "porte segrete".

Costruita probabilmente  per il faraone Cheope, la Grande Piramide è l’unica delle sette meraviglie del mondo antico oggi esistente ed è la  più grande delle tre piramidi dell’altopiano di Giza, alla periferia del Cairo.

Gli archeologi hanno a lungo discusso  circa lo scopo dei quattro stretti cunicoli  all’interno  della piramide, da quando sono stati scoperti nel 1872.

Due cunicoli, si estendono dalla parte superiore, o " Camera del re" ed escono all'aria aperta altri due, che partono dal lato sud e dal lato nord della “Camera della Regina”,si perdono  all'interno delle strutture.

Per lungo tempo si è creduto  che fossero dei  passaggi rituali per l'anima del faraone e rimasero inesplorati fino al 1993, quando l'ingegnere tedesco Rudolf Gantenbrink inviò un robot attraverso il cunicolo situato a sud.

Dopo una salita costante di 213 metri dal cuore della piramide, il robot si fermò davanti a una lastra di calcare misterioso ornata da due perni di rame.

Nove anni più tardi, Hawass esplorò il condotto meridionale in diretta televisiva. Mentre il mondo tratteneva il respiro, un robot dotato di una telecamera attraversò un foro praticato nella porta  solo per rivelare ciò che sembrava essere un'altra porta.

Il giorno seguente, Hawass inviò il robot attraverso il cunicolo situato a nord.

Dopo 213 piedi attraverso alcune curve, il robot si fermò bruscamente davanti ad un'altra lastra di pietra calcarea.

Come per la porta trovata da Gantenbrink anche in questa la pietra è stata adornata con due perni di rame.

Il ministro di Stato per gli Affari Antichità in Egitto, Zahi Hawass, ha dichiarato a Discovery News in una recente intervista di aver dedicato tutta la vita a studiare i segreti della Grande Piramide e che il suo obiettivo è quello di scoprire ciò che si cela dietro le porte segrete.

Nel tentativo di risolvere il mistero, Hawass ha istituito il progetto Djedi, una missione congiunta internazionale-egiziano, che  prende il nome dal mago che Khufu (Cheope) consultò quando decise di progettare la grande piramide.

Il progetto è iniziato con l'esplorazione del condotto meridionale, che termina nella cosiddetta "porta Gantenbrink's".

Il robot è stato in grado di scalare le mura del pozzo trasportando una  fotocamera telescopica in grado di vedere dietro gli angoli.

A differenza di precedenti spedizioni, sono state adottate telecamere in grado di vedere solo ciò che si trova davanti, la fotocamera bendy era abbastanza piccola da entrare attraverso un piccolo foro in una pietra, dando ai ricercatori una visione chiara della camera. E 'stato in quel momento che la telecamera ha messo a fuoco i segni di 4.500 anni fa che però risultano di difficile interpretazione, in primo luogo Richardson si chiede per quale motivo siano stati realizzati proprio in quel determinato punto.

I ricercatori hanno inoltre potuto esaminare i due perni di rame incorporati nella porta della camera che non avevano ancora visto nella parte anteriore.

Richardson  afferma che La parte posteriore dei perni curva su se stessa chiedendosi quale fosse la loro funzione visto che sembrano troppo piccoli per avere uno scopo meccanico.

Le nuove informazioni escludono  l'ipotesi che i perni possano essere stati manici di rame e ipotizzano uno scopo ornamentale, ipotesi avvallata dal fatto che sul retro la porta è lucida indicando la sua importanza: è troppo rifinita per essere una semplice pietra di chiusura.

Il robot Djedi dovrebbe rivelare molto di più nei prossimi mesi.

Il dispositivo è dotato di una serie straordinaria di strumenti che includono un robot in miniatura "maggiolino" che può passare attraverso un foro di 19 mm di diametro, un trapano da carotaggio e un dispositivo a ultrasuoni che rende possibile capire lo spessore delle pareti in pietra.

Il passo successivo sarà un'indagine nella parete di fondo della camera per verificare se si tratta di un'altra porta, come suggerito dall’esplorazione dal vivo del 2002 o se si tratta di un solido blocco di pietra.

La squadra si è impegnata a completare il lavoro entro la fine del 2011. Un rapporto dettagliato sui risultati dovrebbe essere pubblicato all'inizio del 2012.





Fabrizio e Giovanna

Nessun commento:

Posta un commento