Introduzione alla storia dell'ordine.
L’Ordine del Tempio, naque nel 1118/19 in risposta all’esigenza di protezione nei confronti dei pellegrini in Terra Santa, per iniziativa di nove cavalieri tra cui spiccano i nomi di Ugo di Payns originario della Champagne e di Goffredo di Saint Omer della Picardia.
I nove cavalieri si recarono a Gerusalemme e fecero voto di “povertà castità ed obbedienza ” davanti al patriarca della città santa Varmondo di Picquigny.
Re Baldovino II concesse loro l’utilizzo di alcuni locali nell’ala sud del suo palazzo.
A quel tempo la residenza del re di Gerusalemme era la Moschea di al-Aqsa situata nella parte più meridionale della piana del Tempio; i crociati ritenevano che in questo luogo fosse ubicato il Tempio di Salomone, fu grazie alla permanenza in questo sito che nuovi venuti presero il nome di Cavalieri Del Tempio, ed in seguito di Templari.
Ai tre voti canonici di castità,povertà ed obbedienza, i Templari aggiunsero quello che prevedeva la difesa dei pellegrini e dei luoghi sacri alla cristianità con l’uso delle armi.
Agli appartenenti agli ordini monastici era assolutamente vietato l’uso della violenza, questo voto quindi rappresentò una novità che mise in seria crisi i teologi del tempo, difatti
fu necessaria tutta l’erudizione e l’influenza dell’abate dei Cistercensi Bernardo di Chiaravalle, affinché l’Ordine fosse riconosciuto dalla Chiesa nel concilio di Troyes nel 1128.
La regola del “Tempio”, ispirata a quella Benedettina fu redatta proprio da San Bernardo che spese tutte le sue energie per agevolare il cammino del nuovo ordine. La sua opera: il “De laude novae militiae”. spinse moltissimi giovani di nobile famiglia provenienti da tutta Europa ad indossare il mantello bianco e la croce scarlata.
Il numero dei Cavalieri, la loro potenza e la loro fama crebbero molto velocemente, undici anni dopo il concilio di Troyes, nel 1139 papa Innocenzo II con la bolla “Omne datum opitum”, concesse all’ordine tutte le prerogative che lo caratterizzarono fino alla sua soppressione nel 1312.
I cavalieri Templari ancora oggi sono avvolti da una nube di mistero che forse non riusciremo mai a fugare, quello che sappiamo per certo è che essi si distinsero per coraggio e disciplina, non chiedendo e non concedendo mai pietà sul campo di battaglia, non chiedendo mai quanti fossero i nemici, ma unicamente dove essi fossero.
La vicenda di questi monaci-guerrieri si è consumata in poco più di due secoli, ma ha lasciato una traccia indelebile nell’immaginario cavalleresco di tutta Europa, la loro incredibile potenza, i loro successi militari, le loro scelte (come quella di non partecipare alla crociata contro i Catari indetta da Innocenzo III) e la loro tragica e discussa fine saranno oggetto di riflessione nei nostri prossimi articoli.
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