LUOGHI DI CULTO DELLA
SARDEGNA NURAGICA
BREVI NOTIZIE SULLA SARDEGNA NURAGICA
Secondo le teorie più accreditate (sulle quali avremmo modo di tornare e di discuterne in maniera più diffusa) la civiltà nuragica ha inizio nel secondo millennio a. C. e si può dividere in tre periodi:
Età del Bronzo (1800 a . C. - 1000 a .C.)
- Nuragico Antico (1800-900 a . C.) durante il quale si sviluppò la cultura di Bonnannaro, pastorale e guerriera; probabilmente furono le popolazioni di tale cultura a costruire i primi nuraghi e le tombe dei giganti per le sepolture
Età del Ferro (1000-500 a .C.)
- Nuragico Medio (900-500 a . C.) che fu il periodo di massima espansione, infatti si intensificarono gli scambi commerciali via mare, si sviluppò l’industria per la lavorazione dei metalli, furono costruiti villaggi e luoghi di culto e vi fu un’evoluzione nell’organizzazione politico-militare.
Età delle dominazioni (cartaginese e romana)
- Nuragico Recente e finale (500-238 a . C.)
La società di tipo patriarcale era composta dalle tribù, a loro volta costituite da clan familiari, governati dal patriarca, una sorta di re-pastore in cui probabilmente si assommavano il potere politico, militare e religioso. Di grande prestigio doveva godere la classe dei sacerdoti e delle sacerdotesse, così come quella aristocratica dei pastori-guerrieri, di cui abbiamo una rappresentazione fedele nei numerosi bronzetti che sono stati rinvenuti.
I bronzetti sono un aiuto fondamentale alla ricostruzione della vita dei nuragici ”. Sono in bronzo, alti da un minimo di 8 ad un massimo di 40 cm ..
La loro funzione originaria era quella di ex-voto ed infatti la maggior parte è stata ritrovata presso i templi. Se ne conoscono circa 500, risalenti agli ultimi secoli della civiltà nuragica, dal IX al VI secolo a. C..
Oltre a rappresentare esseri umani maschile e femminile (guerrieri, pastori e sacerdoti), alcuni rappresentano anche imbarcazioni e ciò è una testimonianza della diffusione del viaggio e del commercio marittimo.
Il centro della vita della comunità era il villaggio, costruito di solito nei pressi dei nuraghi, esso era costituito da capanne rotondeggianti, raccolte in gruppi attorno a uno spazio scoperto, abitate oltre che per abitazione anche da officine artigianali.
Una delle costruzioni più importanti del villaggio nuragico era la sala del Consiglio Federale in cui conversavano i rappresentanti più autorevoli della confederazione delle tribù, che discutevano dei problemi di maggiore importanza rispetto a quelli riguardanti il singolo villaggio.
Le sale del Consiglio erano costruzioni circolari delimitate da un muro megalitico alto alcuni metri con porta ad architrave; nella porta interna, lungo il muro, era disposto un sedile di pietra su cui prendevano posto i rappresentanti dell’assemblea: su tutti dominava il re-pastore.
Ciascun clan familiare e ciascuna confederazione veneravano un antenato eroe divinizzato la cui tomba diveniva luogo di culto. Esistevano però dei santuari collettivi a cui affluivano tribù di diverse zone dell’Isola per celebrare i riti religiosi che comprendevano anche giochi, gare, balli e canti.
Le costruzioni più caratteristiche dell’epoca nuragica, oltre ai nuraghi, sono i pozzi sacri e le tombe di giganti.
I pozzi sacri, chiamati anche templi a pozzo, sorgevano quasi sempre vicino ad una fonte. Nei pozzi sacri si celebrava il culto dell’acqua e il loro alto numero indica l’importanza di tale culto presso i nuragici. Il tipo più comune è quello che prevede un pozzo circolare con volta a tholos costruito con blocchi di pietra squadrati, a cui si accedeva tramite dei gradini che dalla superficie arrivavano sino al livello dell’acqua.
DESCRIZIONE DEI POZZI SACRI
I pozzi sacri, come già detto, erano delle strutture destinate al culto delle acque e risalgono alla fase finale dell’età del bronzo, o a quella iniziale del ferro. La loro costruzione si ispira agli stessi principi architettonici del nuraghe con la parte più importante del tempio (chiamato anche a pozzo) costituita da un ambiente circolare con volta a tholos, nella quale veniva realizzato un foro nella parte più alta; a differenza dei nuraghi la loro architettura è però prevalentemente ipogea.
Una scala monumentale collegava questo spazio all’atrium del tempio stesso, situato a livello del suolo. Addossati lungo i muri perimetrali si trovano dei banchi di pietra sui quali venivano deposte le offerte e gli oggetti di culto. In alcuni siti sono stati ritrovati degli altari sacrificali e si è ormai certi che tutto l’insieme architettonico fu concepito per celebrare particolari riti propri del misterioso culto dell’acqua sacra.
Antichi scrittori greci e latini (ad es. Solino) ci hanno informato di una pratica strettamente legata al culto delle acque, quella dell’ordalia consistente nell’applicare dell’acqua sacra conservata nel pozzo sugli occhi di chi veniva sottoposto a giudizio divino: sembra che l' acqua lustrale, oltre a guarire vari malanni come le malattie degli occhi, avesse anche il potere di smascherare i colpevoli di vari delitti punendoli proprio con la perdita della vista.
Si possono ritrovare diverse tipologie di pozzi sacri :
- Tipo Ciclopico:
Tutti quei pozzi composti da conci non lavorati, non si percepisce la scrupolosità minuziosa della lavorazione nonostante il progetto architettonico sia spesse volte il medesimo.
- Tipo isodomo:
A differenza del ciclopico presenta una struttura ben curata negli allineamenti e nella simmetria della struttura.
A breve torneremo sull'argomento "culto" e concluderemo il discorso parlando delle tombe dei giganti.
Il Mulino del Tempo
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