Il santuario federale di Santa Vittoria è situato nella parte sud occidentale della Giara di Serri.
Dopo l'epoca nuragica fu riutilizzata come testimonia la chiesa intitolata a S. Vittoria
ESTREMITÀ ORIENTALE DEL SANTUARIO
“Capanna della mensa”
La prima capanna che troviamo è così denominata perché a destra rispetto alla porta d’ingresso era sistemata una lastra che fungeva da mensa – altare per scopi rituali.
“Capanna con nicchia”
Capanna di pianta circolare che mostra all’interno una grande nicchia rettangolare aperta al centro della parete orientale.
“Capanna con due vani”
All’interno, nel tramezzo divisorio, è presente un’apertura che mette in comunicazione le due camere.
“Capanna absidata”
Capanna di pianta vagamente rettangolare che al suo interno non presenta nicchie e stipetti, ma conserva ancora parte del selciato originale
“Abitazione con atrio”
Presenta due ambienti di differente forma:
-
rettangolare quello occidentale
“Capanna della rotonda”
Sono presenti 5 ambienti:
il vano principale, una piccola rotonda, una cameretta ricavata tra i primi due vani, un ambiente rettangolare e uno quadrangolare.
Tra le varie ipotesi circa l’originaria destinazione, la più plausibile pare sia quella della funzione abitativa.
“Capanna del monolite”
Di pianta vagamente circolare, nella parete settentrionale è presente una nicchia. Nel pavimento sono presenti delle lastrine in pietra vulcanica che disegnano una figura a goccia, al centro della quale era probabilmente infisso il monolite; questo particolare fa ritenere che il luogo fosse riservato al culto.
“Sala delle assemblee federali”
Edificio a pianta circolare con un sedile a ridosso dei muri perimetrali. Al suo interno sono presenti diversi arredi liturgici: quattro nicchie, una vaschetta, un betilo troncoconico su basamento quadrangolare e un bacile
LATO OCCIDENTALE DEL SANTUARIO
Riprendendo il sentiero principale ad un certo punto ci si trova davanti a tre strade, andando dritti si arriva al recinto delle feste, girando a sinistra al pozzo sacro, mentre a destra si arriva al tempio in antis.
TEMPIO IN ANTIS
RECINTO DELLE FESTE
La Zona posta al lato sinistro del sentiero principale
“LA CAPANNA DELL’INGRESSO”
Attigua all’ingresso principale, era probabilmente la capanna del custode. La pianta è circolare e la porta strombata è rivolta ad ovest sull’area sacra
IL TEMPIO A POZZO (orientato N-E/S-O)
Racchiuso da un recinto ellittico e realizzato con accuratissimi filari di blocchi di basalto
L’atrio, quadrato con il pavimento lastricato, presenta un bancone-sedile ed un altare rettangolare con cavità e foro di scarico per il deflusso dei liquidi
La scala
con 13 gradini e copertura gradonata, conduce al pozzo
Il pozzo
cilindrico che aveva in origine una copertura a tholos
“LA CAPANNA CON SEDILE”
Edificio circolare molto ampio dotato di sedile e costruito con molta cura. Sicuramente fu utilizzato per le adunanze rituali.
“IL BACINO CERIMONIALE”
In origine fu forse utilizzato per le immersioni rituali raccogliendo l’acqua in esubero del Tempio a pozzo tramite una canaletta. Fu sicuramente abbandonato già in epoca nuragica per poi subire la quasi totale distruzione con i romani e i bizantini. La pianta è rettangolare e presenta tre banconi per le offerte e due grandi mense per i sacrifici. Il piccolo ambiente adiacente al vano principale venne forse utilizzato nell’ultima fase del nuragico come deposito per gli ex voto.
“LA CAPANNA CON ATRIO”
Capanna circolare adiacente al Bacino cerimoniale. Probabilmente, sull’atrio rettangolare antistante l’ingresso era impostato un tetto a doppio spiovente
“LA TORRE CON FERITOIE” e “IL PROTONURAGHE”
La torre faceva parte di un nuraghe polilobato che sostituì il Protonuraghe che nel Bronzo Finale fu in parte demolito per lasciare spazio ai nuovi ambienti del Santuario.
Dalla torre si diparte un corridoio fortificato che arriva fino al Protonuraghe.
“LA CHIESETTA DI S. VITTORIA”
La chiesetta fu intitolata alla santa dai monaci vittorini, ma il primo impianto dell’edificio risale al V-VI sec. d.C.
Conserva una navata ma si possono individuare i resti di quattro archi della navata destra che la collegano a quella centrale.
LA Zona posta al lato destro del sentiero principale
“TEMPIO IN ANTIS”
Struttura sacra con atrio rettangolare lastricato con sedili racchiuso tra due muri rettilinei sui quali si impostava un tetto a due spioventi. Si accede alla camera circolare attraverso una porta strombata verso l’interno. Lungo le pareti si aprono cinque nicchie con finestrella di scarico
EDIFICI DEL RECINTO DELLE FESTE
“RECINTO CON CAPANNA”
Addossato al Recinto delle Feste in corrispondenza della Capanna con sedile gradonato, presenta un recinto più o meno circolare con all’interno una piccola capanna tondeggiante. Ancora non è chiarita la sua funzione.
“CAPANNA DEGLI ALTARINI”
Ampia capanna a pianta circolare al centro della quale fu rinvenuto un focolare in pietra, mentre nei due lati dell’accesso erano presenti due sedili nelle cui vicinanze erano sitemati due altarini in calcare, uno cilindrico e l’altro parallelepipedo
“IL PORTICO”
Destinato probabilmente ad ospitare i pellegrini, originariamente si presentava come un lungo loggiato addossato al muro occidentale del Recinto delle feste. Era coperto da un tetto spiovente inclinato verso il piazzale centrale; tra i pilastri è sistemato uno zoccolo in pietra atto ad impedire la penetrazione dell’acqua piovana. Lungo il muro è presente un sedile continuo
“CELLETTE CON SEDILE”
Questi nove piccoli vani di pianta rettangolare addossati al muro nord-orientale del recinto, forse destinati all’esposizione delle mercanzie da vendere, sono provvisti di ingresso aperto verso il piazzale centrale. Le cellette sono separate da piccoli tramezzi rettilinei; alcune conservano ancora un sedile ad U, è inoltre ancora presente una lastra sistemata orizzontalmente che sicuramente fungeva o da piano d’appoggio, o da mensa.
“CAPANNA DELL’ASCIA BIPENNE”
Capanna di pianta circolare con all’interno un sedile a giro formato da conci in pietra vulcanica. Vicino alla parete occidentale fu rinvenuto un altare quadrangolare sormontato da una calotta emisferica ed un pilastrino infisso su una base dentellata dove era inserita un ascia bipenne in bronzo che veniva collocata sull’altare quale oggetto di culto.
In onore di tale divinità venivano sicuramente effettuati sacrifici rituali, come testimonino i cumuli di ceneri e i resti combusti di ossa di animali.
LE TRE CAPANNE DEL MARGINE ORIENTALE DEL RECINTO:
I tre edifici in origine erano caratterizzati da una copertura lignea foderata da lastrine calcaree.
La prima capanna è la più ampia e si compone di un sedile a giro provvisto di zoccolo per la posa dei piedi.
La seconda capanna è rettangolare e presenta nella parete di fondo una grande nicchia.
La terza capanna è una celletta sub-rettangolare e forse fungeva da guardiola.
Fabrizio e Giovanna
Le notizie sono tratte da A. Taramelli, G. Lilliu, E. Contu e A. Saba.
Fabrizio e Giovanna
Le notizie sono tratte da A. Taramelli, G. Lilliu, E. Contu e A. Saba.
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