LUOGHI DI CULTO DELLA
SARDEGNA NURAGICA
TOMBE DEI GIGANTI
Le tombe di giganti erano monumenti sepolcrali collettivi in cui venivano deposti i morti di tutto il villaggio, forse dopo essere stati ridotti allo scheletro. Edificate a forma di testa taurina (simbolo sacro della stato di divinità che insieme alla Dea Madre proteggeva i morti). Oltre che per onorare la memoria degli avi, i nuragici si recavano nelle tombe anche per la cerimonia della incubazione:, durante la quale il credente pregava e dormiva per parecchi giorni perché durante il sonno i morti avrebbero dato consigli e cura.
I Gigantinos si dividono in due grandi modelli:
- LE TOMBE DOLMENICHE derivate dai dolmen e spesso un'evoluzione di precedenti allèe couvertes. Un esempio classico di quest'ultima tipologia di tomba dei giganti è S'Ena 'e Thomes che venne per l'appunto edificata ampliando una precedente allèe couvertes.
Sono costituite da una camera sepolcrale formata da un corridoio dolmenico,cioè una serie di ortostati (pietre infisse nel terreno verticalmente) coperte da lastre litiche a piattabanda e da un'esedra a forma di mezza luna che dà al monumento la classica forma a protome taurina (testa di toro). Al centro dell'esedra trova posto la stele centinata alla cui base si apre un piccolo portello nel quale venivano introdotti i defunti.
- LE TOMBE A FILARI costruite con una tecnica prettamente nuragica, sono considerate più recenti rispetto a quelle dolmeniche, anche se la questione è ancora in fase di dibattito accademico, perché i criteri di arcaicità sono molteplici e non ci si può limitare alla semplice tecnica costruttiva.
Un esempio tipico di tomba a filari è Sa Domu e s'Orku di Siddi edificata con grossi blocchi isodomi disposti a filari sovrapposti.
La camera funeraria è aggettante (a forma di carena rovesciata) e termina con una fila di pietre a piatta banda (una fila di pietre che chiudono orizzontalmente il soffitto).
A differenza di quelle dolmeniche queste tombe sono prive di stele centinata, anche se alcuni studiosi ritengono che proprio quella di Siddi avesse probabilmente la stele per via di una probabile decorazione che fa pensare al resto di una centina nell'ultimo filare di pietre collocate nell'ingresso.
Anticipando un discorso che porteremo avanti nei prossimi post, mettiamo in evidenza la pianta di questi sepolcri:
la protome taurina è costituita dal corpo tombale che, nella sua forma allungata, simboleggia l'elemento fallico maschile e dall'esedra che, con la sua forma di falce di luna, simboleggia quello femminile, sorge dunque spontaneo associarlo all'unione degli opposti che ha trovato in tutti i popoli antichi la sua rappresentazione (ad esempio il Tao dei taoisti).
Il Mulino del Tempo
Secondo recenti studi i defunti venivano sepolti senza la scarnificazione, inoltre il simbolo rappresentato potrebbe essere quello dell'utero.
RispondiEliminaVari elementi concorrono a queste due interpretazioni, e spero che qualche blogger intervenga per discuterne.
Grazie per l'intervento. Queste due interpretazioni sono molto interessanti, inoltre la forma uterina avallerebbe il discorso sulla simbologia femminile dei sepolcri sardi anche se la teoria dell'unione degli opposti è molto suggestiva oltre che comune a moltissime religioni antiche. Per quanto riguarda la scarnificazione ci lascia perplessi il ritrovamento di ossa composte in modo tale da formare un mucchio con il cranio collocato sulla sommità dello stesso; infatti non riusciamo a capire in che modo si potesse ottenere una tale composizione se non attraverso la scarnificazione. Aspettiamo ulteriori notizie per avere maggiori delucidazioni al riguardo.
RispondiEliminaAll'interno di varie TdG sono stati ritrovati scheletri ben composti e ordinati (non ammucchiati alla rinfusa).
RispondiEliminaConsiderato che si tratta di tombe collettive (fino a 300 defunti), e che il corpo non poteva essere inserito dal minuscolo portello anteriore, la situazione più verosimile vede l'inumato deposto dall'alto e sistemato in maniera ordinata rispetto agli altri defunti.
In occasione delle sepolture successive si riordinavano i resti precedenti e si procedeva alla deposizione, prestando la massima attenzione e il rispetto precostituito.
Per ciò che riguarda la religiosità...in vari articoli ho segnalato che l'unione degli opposti è uno dei fondamenti della civiltà nuragica. Avremo modo e tempo per discuterne e approfondire.
Cari saluti
E’ Vero,ci sono molti indizi a favore dell’inumazione senza scarnificazione,soprattutto nel caso in cui gli scheletri si trovino perfettamente composti. Pensi (possiamo darci del tu?) che questo tipo di inumazione possa estendersi a tutte le tombe dei giganti? Professor Tronchetti ha detto che nel caso della TdG di S’ena ‘e Thomes, in fase di scavo, si sono trovati ammucchiati sul fondo della camera funeraria numerose ossa umane senza nessuna connessione anatomica. Lui parla della tecnica del “forno a pizza”. Naturalmente le ossa potrebbero essersi ammucchiate a causa del peso dei vari scheletri. Questo argomento e’ veramente molto interessante,avremo veramente molto piacere di discuterne con te. Un caro saluto Fabrizio e Giovanna
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