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sabato 5 agosto 2017

Il pozzo di Eratostene

Così la raccontano:

Riassumendo quanto ha riportato Cleomede:

Eratostene mentre si recava a Sjene  (dove oggi c’è la diga di Assuan) notò che i raggi  solari cadevano a picco dentro un pozzo il giorno del solstizio d’estate. Lo stesso giorno piantò un bastone ad Alessandria e notò che l’ombra proiettata era di 7,20° (7° 12’). Ne dedusse che la distanza tra Sjene e Alessandria (5.000 stadi) era 1/50 della lunghezza dell’Equatore come 7,20° erano 1/50 di un angolo giro di 360°. Quindi la lunghezza dell’Equatore era di 250.000 stadi precisi precisi (dico io!). Inoltre: per avere un’ombra di 7,20°, precisi, ad Alessandria occorre che i raggi solari, il giorno del solstizio d’estate, cadano con il Tropico del Cancro a 24° precisi. Sjene è posta a 24° nord ma, al tempo di Eratostene, il Tropico era leggermente spostato. Se il Tropico era leggermente spostato anche l’ombra proiettata ad Alessandria sarebbe stata diversa. 

A questo punto ho voluto approfondire tutto il problema. Ho preso google/maps e ho misurato la distanza tra Alessandria e Sjene seguendo il percorso del Nilo. Sono 1.000 km.  Ad Alessandria si usava lo Stadio Alessandrino di 200 metri. 5.000 stadi di 200 metri danno 1.000 Km.
Ho fatto un’ulteriore verifica:

Ai tempi di Eratostene il Tropico cadeva a 23°41’ mentre il Tropico a 24° lo abbiamo avuto verso il 2.700 a.C.  Era il periodo che fu edificata la Grande Piramide. Solo che la G. Piramide si trova a 30° nord. Se il Tropico cadeva a 24° e la Piramide è a 30° la distanza era di 6°. In un sistema sessagesimale 6° sono 1/60 di un angolo giro di 360°. 
A questo punto ho fatto un ulteriore controllo per trovare il mitico pozzo di Eratostene.

Datosi che il Tropico cade a … in base al periodo …


A questo punto ho lasciato perdere Eratostene e mi sono concentrato sui valori della massima e minima  inclinazione terrestre. Forse gli Egiziani ne sapevano più di quanto ci viene tramandato.

Ho cercato i due punti estremi dove oscilla lo spostamento del Tropico: Abu Simbel e Kom Ombo. 
Il complesso di Abu Simbel, causa la diga di Aswan, è stato spostato: oggi c’è il lago. 
Per Kom Ombo la musica è diversa.


 Il pozzo che si trova a Kom Ombo ufficialmente è un nilometro. Ma il nilometro è sull’isola di Elefantina, a quattro passi, e si capisce subito cos’è un vero nilometro. Quel pozzo, in collina, sulla riva del Nilo aveva un altro scopo. Eratostene, per andare a Sjene, vi ha fatto scalo. Si è fatto spiegare molte cose dai sacerdoti. Ha voluto personalizzare le informazioni ricevute. Le ha spacciate per sue scoperte. 

Parte superiore del Pozzo (immagine reperita in rete)
Mentre riflettevo su quel pozzo ebbi una discussione con Antonio Crasto che si occupa di Egittologia.
Magari se cercate su Internet il pezzo di Antonio Crasto …. (Tempio di Kom Ombo)  mi evitate di fare brutte figure.  Antonio così si esprime:
“La metà orientale del tempio era dedicata al dio coccodrillo Sobek e alla triade:
- Hator, Sole femminile, occhio destro di Horus l’antico, associato a un pianeta X oggi scomparso e madre del dio Sobex;
- Sobex, figlio di Hathor e associato al pianeta Mercurio;
- Khonsu, figlio di Sobex, e associato alla Luna.  …”
Per me era sufficiente dire che, in  quel pozzo, si potevano studiare il Sole (riflesso) e i passaggi di Mercurio. Si potevano studiare le fasi lunari. Si poteva vedere il passaggio dei vari pianeti esterni etc etc e che, quindi, era un perfetto osservatorio astronomico.


Antonio Crasto mi mandò questa foto; fatta da lui. C’è una macchiolina chiara  riflessa dall’acqua. Incuriosito dalla mia strana teoria cercò il giorno e l’ora di quando scattò la foto.
Prese una di quelle tabelle astronomiche …. e scoprì che Venere era sopra il pozzo. 

Rolando Berretta