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mercoledì 22 giugno 2011

Il solstizio d’estate a Stonehenge tra nuove tradizioni ed antiche credenze

 

Oggi 21 giugno è il solstizio d'estate: a migliaia si sono radunati nel sito neolitico di stonehenge in occasione di questa data.


Questo sarà il nostro giorno più lungo, oltre che il primo della tanto agognata stagione estiva: il solstizio, in cui la nostra stella raggiungerà il punto di altezza massima possibile sull’orizzonte e di distanza dall’equatore. Impossibile non sentirsi invasi da un’energia nuova, in occasione di questi eventi astronomici che, da sempre, tutte le forme religiose e di culti più o meno popolari hanno investito di significati particolari, magici, esoterici e legati alla natura; un’energia che giunge anche dalla semplice constatazione che, finalmente, siamo sempre più vicini al tanto desiderato riposo, anche se talvolta troppo breve.
Nell’antichità, massima era l’attenzione a questo genere di fenomeni: i popoli grandi osservatori del cielo che tanto ci hanno lasciato in eredità e che per primi hanno sondato i misteri di quanto si muoveva sopra le nostre teste, guardavano a questo giorno come ad uno dei più importanti dell’anno. Il Sole legato strettamente all’elemento del fuoco è al centro di tutte le religioni dell’antichità ed è da sempre collegato a divinità buone o positive, dispensatore di vita e responsabile della rinascita nei cicli; i suoi sacerdoti ne erano anche dei grandi conoscitori e ben sapevano come carpire ogni singolo raggio al fine di poter godere dei suoi potenti influssi


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