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giovedì 16 giugno 2011

ARCHEOLOGIA SARDA: VISITA ALLA TOMBA DEI GIGANTI SA DOM’E S’ORKU - SIDDI



La grande esedra

La Tomba dei Giganti Sa Dom’e s’Orku si trova nella giara di Siddi,  un piccolo altipiano della Marmilla in provincia del Medio Campidano, a circa 60 Km da Cagliari. Essa si può raggiungere da Cagliari percorrendo la S.S.131 fino al Km 37,8 dove si imboccherà la S.S. 197, dopo Villamar prendere la S.P. 46 per Lunamatrona dove si prende il bivio per Siddi percorrendolo per circa 1 Km, prima di entrare nel paese girare a sinistra nella circonvallazione indicata da un cartello per la giara di Siddi, dopo 3,6 Km svoltare sulla destra in una strada in cemento che, dopo 2,7 Km porterà al parcheggio davanti alla tomba.



La Tomba dei Giganti Sa Dom’e s’Orku di Siddi è una delle più grandi della Sardegna, costruita con pietre di grandi dimensioni può senz’altro definirsi “megalitica” pur essendo costruita con la tecnica a filari.

La grande esedra ha una corda di 18 m. ed un ingresso alto circa 1,20 m.

Particolare dell'ingresso

La camera funeraria, che si conserva praticamente intatta con una lunghezza di circa 15 m. e un’altezza di 2,5 m., presenta una sezione trapezoidale considerata dai diversi ricercatori “la firma” dei costruttori megalitici (riprenderemo in seguito questo interessante discorso).

Camera funeraria trapezoidale


All’interno, sulla sinistra rispetto a chi entra, si apre una celletta interpretata dagli studiosi come un vano destinato ad accogliere le offerte votive per i riti funerari.

Cellatta votiva


Esternamente il sepolcro è concluso da un’abside monumentale di grandi dimensioni.

Abside


La tomba di Siddi dà un’impressione di arcaicità, le grandi pietre squadrate, che si distinguono da quelle presenti ad esempio nella TdG Is Concias di Quartucciu, farebbero supporre una cronologia più alta. Le pareti della camera funeraria mostrano un aggetto evidente e la copertura è realizzata con delle grandi lastre posizionate a piattabanda che differisce dalla già citata tomba di Is Concias che presenta invece una copertura a ogiva.

Particolare del corridoio a piattabanda della TdG di Siddi



Particolare del corridoio a ogiva della TdG di Is Concias


La celletta votiva interna presenta dei parallelismi con quelle analoghe riscontrabili nelle domus de Janas e in alcuni Dolmen complessi come quello di Sa Coveccada di Mores. Secondo alcuni studiosi proprio la presenza di questi vani potrebbe indicare l’eventuale arcaicità del monumento. Per determinare la differenza cronologica, quindi, secondo i nuovi studi,  non si deve più considerare soltanto la differenza di tecniche costruttive dei suddetti monumenti (ortostatica e a filari), ma è necessario analizzare a fondo tutte le particolarità di cui si compongono.

L’archeologo Giovanni Lilliu fa notare le grandi corrispondenze riguardanti la camera funeraria di alcune Tombe dei Giganti,  e in particolare quella di Siddi, con le “navetas” di Minorca nelle Baleari,  che, in luogo dell’esedra, presentano un’alta facciata. Sempre lo stesso Lilliu parla di identità tra i sepolcri sardi e quelli delle Baleari che farebbero supporre un patrimonio comune di architetture mediterranee occidentali, le cui premesse sono da ricercarsi nei tempi tardo neolitici e calcolitici[1].




Fabrizio e Giovanna













[1] giovanni lilliu,  La civiltà dei Sardi dal Paleolitico all’età dei Nuraghi

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