Come arrivare
Da Cagliari percorrere la S.S. 131
in direzione di Sassari, al Km 222.3, dopo il bivio per
Platamona, si trova una strada dove sono presenti dei cartelli turistici che
conducono al parcheggio dell’area. Si prosegue a piedi per 100 m su una stradina
lastricata fino al cancello di ingresso.
Monte
d’Accoddi fu scoperto nei primi anni Cinquanta del 1900.
L’altura
venne prescelta durante la seconda guerra mondiale quale luogo dove impiantare
una batteria contraerea che danneggiò fortemente la struttura.
I
primi scavi furono diretti dal Ercole Contu dal 1952 al 1958 e portarono alla
luce anche numerose domus
de
janas disposte a ventaglio intorno all’altare megalitico. La presenza delle grotticelle
dimostra che l’area sacra fu interessata da una forte antropizzazione.
Il
monumento si presenta come una piattaforma tronco-piramidale alla cui sommità
si accede tramite una rampa ascendente verso l’alto.
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Rampa d'accesso |
La parte esterna, di epoca
eneolitica, racchiude un più antico e piccolo tempio di epoca neolitica della
cultura di Ozieri (circa 3300-2900
a.C.), la cui struttura fu probabilmente compromessa in
antico da un incendio.
L’intero
sacello dell’antico tempio, incluso il pavimento, era intonacato di ocra rossa,
della quale oggi rimangono solo alcune tracce. Purtroppo questo tempio,
denominato rosso, non è attualmente visitabile perché oggetto di studio,
restauro e tutela della Sovrintendenza.
Sul
lato opposto della rampa è presente un grande menhir in calcare squadrato alto m 4,44; la sua probabile appartenenza ad un epoca antecedente la costruzione dell’altare
sacrificale testimonierebbe la sacralità dell’area ancor prima della
costruzione del tempio rosso.
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Menhir |
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Menhir |
Nell’area
furono rinvenuti numerosi idoletti femminili di tipo cicladico, una stele in
pietra calcarea con un disegno a losanghe e spirali, una stele rettangolare in
granito recante su entrambi i lati l’effige di una figura femminile filiforme.
L’altare
di Monte d’Accoddi viene spesso definito piramide a gradoni per comparazione
con i monumenti mesopotamici di pianta simile, però questa comparazione è solo
ipotetica in quanto la sommità gradonata attualmente visibile è il risultato di
una ricostruzione recente. L’intero complesso mantiene comunque un fascino che né
le ricostruzioni più o meno arbitrarie, né le devastazioni dell’ultimo
conflitto mondiale e dell’incuria del passato, hanno saputo occultare.
Oggi
è visitabile gratuitamente tutti i giorni, esclusi la domenica e i festivi, grazie
all’impegno del comune di Sassari che garantisce la presenza di archeologi e le
visite guidate.
Fabrizio e Giovanna
I dati tecnici sono tratti da:
Ercole Contu, L'altare preistorico di Monte d'Accoddi
Alberto Moravetti, Gli altari a terrazza di Monte d'Accoddi
bella documentazione ,complimenti amici.
RispondiEliminaGrazie per i complimenti, questo monumento merita di essere valorizzato da chi ha avuto la fortuna di poterlo visitare; consigliamo vivamente di visitarlo alle persone che non l'avessero ancora fatto.
RispondiEliminasardaigna misteriosa tutto da scoprire c saremo fra un mlse.....GRAZIE PER I COMMENTI
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