Pagine

sabato 19 gennaio 2019

Planisfero di Fano: datazione da rivedere





Qualcosa non torna nella datazione del Planisfero di FANO del 1504.



Siamo partiti con il Mappamondo di Hereford dove Cesare Ottaviano Augusto…. (secondo Paolo Orosio) e siamo incappati in:


   Vesconte de Maiollo con il Planisfero di Fano del 1504 (… cartam DE ANNO DM 1  5  4  DIE)   
e, successivamente, nel Planisfero di Pesaro. In quest’ultimo ho ravvisato la sigla di Vespucci. Partiamo da questa sigla. Nel Planisfero fatto a Napoli nel 1516 (sempre dal Maggiolo) c’è la M di maggio.  Le sto, ancora, confrontando; per me sono diverse. 
Ritorniamo al Planisfero di Fano e alla sua datazione.



La data, riportata nella stessa carta, ha messo a dura prova i migliori esperti. Evito di riportarne tutte le datazioni proposte.
Come ho sempre detto: una particolare cartografia fece la sua comparsa a metà dell’anno 1200. Solo i Romani avevano avuto i mezzi e la necessità di  cartografare i loro possedimenti. Se tenevano aggiornato il loro catasto stradale non avranno avuto nessun problema a disegnarne le coste relative.       

Avete presente le due navi recuperate nel Lago di Nepi? Recita la wikipedia:
Nonostante le spoliazioni, le navi mantengono intatta la loro imponenza: essendosi conservata la cosiddetta opera viva (la parte immersa dello scafo) è possibile apprezzarne i dettagli costruttivi e gli elementi strutturali ed il ritrovamento rivoluziona le conoscenze della tecnica navale romana. Le navi impiegano legno di pino, di abete e di quercia. La parte esterna della carena è rivestita da un tessuto in lana imbevuto di sostanze impermeabili, a sua volta ricoperto da fogli in piombo tenuti in sede da una fitta chiodatura (siamo ai tempi di Caracalla).
Avevano, quindi, una flotta idonea ad attraversare l’Oceano. Sulla presenza romana nel Nuovo Mondo c’è molta letteratura. Sui contatti tra Vecchio Mondo e quello NOVUS idem.

Così Plutarco (46/48 – 125/127 d.C.)  nel : IL VOLTO DELLA LUNA:
26. ….ma ricorderò anzitutto che il suo autore cominciò per noi, se possibile, con una citazione da Omero: lungi nel mare giace un'isola, Ogigia, a cinque giorni di navigazione dalla Britannia in direzione occidente. Più in là si trovano altre isole, equidistanti tra loro e da questa, di fatto in linea col tramonto estivo…. (ringrazio l’Autore del PDF trovato in Rete)
Dopo tutto questo preambolo possiamo passare all’argomento che mi interessa dimostrare.

Leggete attentamente questa frase riportata nella carta di Fano:
….CARTAM  DE ANNO DM 1  5  4  DIE…. Questa data, per me, è precisissima. Vesconte Maggiolo sta lavorando su una carta dell’anno 154 dell’era cristiana. E’ il periodo che vede Claudio Tolomeo operare ad Alessandria dove aveva, già, operato Marino di Tiro con i suoi meridiani e paralleli tutti dritti e uguali tra loro.
Lo spazio occupato dalle cifre 1 5 4 dimostra che Vesconte Maggiolo voleva scrivere CLIV (lo spazio era idoneo) ma ha cambiato idea all’ultimo minuto.


Rolando Berretta