La chiesa romanica intitolata a
San Nicola di Mira fu cattedrale della diocesi di Othana fino all’inizio del
XIV sec., quando quest’ultima fu unita a quelle di Castra e Bisarcio e
trasferita ad Alghero.
Durante i restauri del 1973-76 fu
individuata una chiesa preesistente, forse altomedievale, con una sola navata
ed abside rivolta verso est.
L’impianto della chiesa, con
abside rivolta verso est, è a croce commissa (croce che ricorda la lettera T
per la mancanza del braccio superiore) e presenta una sola navata con copertura
lignea e i due bracci voltati a botte.
L’abside, il transetto e il
fianco settentrionale furono costruiti in un primo tempo, in seguito si
realizzarono la facciata e il fianco meridionale.
La chiesa fu realizzata con
l’impiego di trachite nera e violacea intervallata
dalla pietra rosa, utilizzata per gli inserti ornamentali (rombi), le arcate e
le colonnine.
La facciata è a capanna o frontonata e si sviluppa su tre ordini di false
logge:
- il primo ordine si divide in tre specchi che al centro presentano il
portale architravato e sormontato da un arco a tutto sesto.
- il secondo ordine è diviso in tre parti dalle lesene di sostegno alle
tre arcatelle, delle quali quella centrale include una bifora, mentre le due
laterali contengono dei rombi decorativi.
- una falsa loggia, decorata da piccole formelle ceramiche e costituita da
cinque arcatelle sorrette da lesene, è presente nel terzo ordine.
L’ipotesi che la chiesa sottostante fosse altomedievale è avvallata dalla stessa intitolazione al santo che fu vescovo di Mira, in Licia (nella moderna Turchia).
Secondo la tradizione egli compì numerosi miracoli come placare una tempesta in mare e resuscitare due fanciulli uccisi da un oste.
Oltre sette secoli dopo la sua morte, avvenuta il 6 dicembre di un imprecisato anno del IV secolo, un gruppo di settantadue marinai pugliesi, comandati da un certo Giovannacaro, si imbarcarono alla volta di Mira per recuperare le reliquie di Nicola.
La spedizione in Asia Minore, allora dominata dai Turchi, ebbe i tratti di vera e propria rapina piuttosto che quelli di una santa missione.
Giovannocaro e i suoi uomini tornarono a Bari il 9 maggio del 1087 e da quel momento San Nicola di Mira divenne il patrono della città pugliese.
Fabrizio e Giovanna
Notizie tratte da:
R. Coroneo, Architettura romanica dalla metà del Mille al primo '300, collana "Storia dell'arte in Sardegna"
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