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sabato 30 luglio 2011

ARCHEOLOGIA SARDA: Visita alla Tomba dei Giganti di Is Concias






La Tomba dei Giganti di Is Concias, si trova nel territorio di Quartucciu, ed è raggiungibile percorrendo la s.s. 125 che porta a Muravera. Al Km 20,3 si svolta a destra e dopo aver percorso circa 100 m si prende nuovamente la destra e si prosegue per 800 m, fino ad incontrare sempre sulla destra una strada in cui è presente l’ultimo cartello che indica l’area archeologica. La strada non è in perfette condizioni ma è comunque percorribile da qualunque automobile, proseguendo per circa 6 Km si arriva alla tomba visibile sulla destra.

Il sepolcro megalitico-ciclopico di Is Concias è del cosiddetto tipo a “filari”, una tecnica prettamente nuragica, queste tombe sono considerate più recenti rispetto a quelle dolmeniche, anche se la questione è ancora in fase di dibattito accademico, perché i criteri di arcaicità sono molteplici e non ci si può limitare alla semplice tecnica costruttiva.



Abside del corpo tombale esterno
Corpo tombale esterno








Il monumento è costruito con blocchi di granito appena sbozzati, il corpo tombale absidato, 
orientato nord-sud è lungo circa 11,60 m, mentre la camera funeraria misura 8 m.

Esedra della TdG di Is Concias
Nell’ampia esedra ampia di circa 10 m, si apre l’ingresso architravato alla camera funeraria, alla cui sinistra è presente una pietra levigata  di forma troncoconica chiamata betilo, rappresentante la divinità maschile.

Ingresso architravato e "Betilo"
Probabilmente al lato opposto dell’ingresso trovava posto un altro betilo mammellato rappresentante la divinità femminile, formando così la coppia sacra al popolo nuragico.

Interno della camera funeraria con il "bancone" sul fondo

La camera funeraria di pianta rettangolare voltata ad ogiva, è dotata sul fondo di un grande lastrone di pietra a cui gli studiosi attribuiscono la funzione di bancone per le offerte.
Sulla parte destra della tomba, si trovano tre pozzetti votivi ricavati nella roccia circondati da un doppio giro di pietre, nei quali sono stati rinvenuti alcuni resti ceramici.

In occasione della nostra ultima visita a questo bellissimo monumento (uno dei meglio conservati di tutta la Sardegna), non abbiamo potuto fare a meno di notare lo stato di abbandono e di degrado a cui è sottoposta l’intera area. 
Intorno alla tomba facevano bella mostra di se alcuni sacchetti di spazzatura lasciati sul posto da qualche “appassionato” di archeologia, che una volta appagato il suo appetito, forse inebriato dalla bellezza del luogo, si è scordato di riportare i suoi rifiuti a casa.


Fabrizio e Giovanna

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