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giovedì 14 luglio 2011

ARCHEOLOGIA SARDA - NURAGHI: TEMPLI O FORTEZZE?


Alcune riflessioni sulle diverse interpretazioni fornite dagli studiosi

Nuraghe Santa Barbara, Macomer

In tema di nuraghi esistono tantissime teorie sulla loro funzione, nessuna di queste, però, si basa su fatti certi, dunque tutte le interpretazioni hanno la stessa dignità, ovviamente escludendo quelle troppo fantasiose; probabilmente hanno tutte una loro validità: non è detto che tutti i nuraghi avessero la stessa funzione, quindi dovremmo smettere di discutere sui nuraghi e cominciare a parlare di architettura nuragica.
Alcuni studiosi, abbracciando la teoria che vuole i nuraghi luoghi di culto, ritengono che certi nuraghi fossero delle costruzioni realizzate con lo scopo prettamente religioso-cultuale di collegare il cielo e la terra, realizzando l’unione degli opposti al fine di ripetere in terra quell’unione propria del mondo divino.

Nuraghe Orgono, Ghilarza


E’ probabile anche che alcuni nuraghi siano stati utilizzati per il controllo del territorio, ma bisogna capire in che modo essi lo controllavano.
Ad una prima analisi è facile credere che le torri nuragiche fossero dei fortilizi, le loro grandi dimensioni, la robustezza delle mura e la presenza in molti di essi di un antemurale (o recinto), rendono questa teoria molto suggestiva e funzionale all’idea di un popolo sardo guerriero e bellicoso in perenne lotta interna.

Nuraghe Losa, Abbasanta


Nuraghe Losa, torre dell'antemurale

Questa teoria è condivisa da molti e valenti archeologi, però i fautori dell’ipotesi del nuraghe tempio obiettano che tantissimi nuraghi non potessero avere una funzione difensiva dal momento che possiedono alcune caratteristiche in contrasto con l’utilizzo militare, come l’ingresso sul piano di campagna  privo di tracce di chiusura (non è detto che prima o poi non si riesca a dimostrare il contrario), l’esiguità degli spazi interni, inoltre la scala elicoidale, dov’è presente, è molto stretta e non permette un rapido svolgimento delle manovre di una guarnigione sotto attacco, infine le feritoie (o meglio aperture) sono solitamente poste in basso e non permettono una visuale e un raggio di tiro adeguato ad una difesa militare.

Nuraghe Zuras, Abbasanta
Scala elicoidale del nuraghe Santa Barbara, Villanova Truschedu
Aperture nel nuraghe Losa di Abbasanta

A questo punto sorgono spontanee alcune domande: quanti guerrieri armati potevano presidiare il più grande dei nuraghi? E per quanto tempo potevano resistere ad un eventuale assedio dal momento che gli spazi interni potevano a mala pena contenere una guarnigione appena sufficiente alla difesa del forte?
Per avvalorare l’idea del nuraghe fortezza si è fatto spesso il paragone tra i questo e il castello medievale, ma la somiglianza è solo apparente. Il castello aveva accorgimenti difensivi e funzioni completamente diversi, in caso di assedio, infatti, l’intera popolazione dei villaggi di pertinenza del castello si rifugiava dentro le sue mura con tutti i suoi beni; dunque le dimensioni del castello erano tali da poter contenere uomini e viveri e al suo interno erano presenti scorte di cibo ed acqua tali da poter resistere ad un lungo assedio. 

Nuraghe Santu Antine, Torralba

È evidente per chiunque che nessun nuraghe possieda queste caratteristiche, quindi se si vuole sostenere tale idea, il paragone con il castello medievale è fuori luogo.
Anche l’idea che tutti i nuraghi fossero templi lascia perplessi, per quanto una popolazione possa essere devota è, infatti, improbabile che possa erigere un numero così elevato di templi da ricoprire un territorio ampio come la nostra Isola trasformando “un popolo di figli devoti di un Marte barbarico” in un popolo di soli devoti.
Di contro non si può escludere che alcuni nuraghi possano effettivamente essere stati dei luoghi di culto, tale teoria da alcuni studiosi viene legittimata dal fatto che la presenza del recinto potesse delimitare uno spazio sacro e non difensivo, lo storico delle religioni Mircea Eliade afferma infatti che il luogo sacro ha bisogno di essere delimitato da un recinto che separa lo spazio-tempo sacro da quello profano.
La presenza delle nicchie viene interpretata come una sorta di edicole per gli idoli dell’epoca, ma nessuno scavo ha messo in evidenza ritrovamenti attribuibili a tale pratica.

Nicchia laterale esterna del nuraghe Orgono di Ghilarza

Secondo i fautori della teoria del nuraghe tempio, nelle aperture di diversi nuraghi sono stati riscontrati numerosi orientamenti astronomici relativi ai culti legati ai movimenti degli astri, l’esempio più ricorrente è quello che vede i fenomeni solstiziali in vari nuraghi come quelli famosi di Aiga ad Abbasanta e Sa Jua ad Aidomaggiore. 
Coloro che si oppongono a tale interpretazione ritengono che molti elementi dimostrino la sua fallacia come ad esempio il fenomeno della processione equinoziale, che nel corso dei secoli muta le corrispondenze degli astri con i punti di riferimento terrestri; stando a questa obiezione un’apertura che oggi punta al solstizio d’estate, nell’Età del Bronzo era diretta verso un altro punto astronomico, un altro punto che magari aveva una diversa valenza simbolica che noi non siamo in grado di interpretare.
Chiaramente gli studi di archeoastronomia non si esauriscono nelle poche elementari notizie da noi riportate, esistono infatti degli studi molto seri che hanno una grande valenza scientifica ai quali rimandiamo i lettori per ulteriori interpretazioni e chiarimenti.

Nuraghe Aiga, Abbasanta

Nuraghe Sa Jua, Aidomaggiore

Si può concludere dicendo che definire tutti i nuraghi templi o tutti i nuraghi fortezza è riduttivo, la civiltà nuragica ha dato prova di una grande varietà edilizia, le varie strutture, pur mantenendo alcuni canoni architettonici simili, erano probabilmente destinati a vari usi, quindi nulla esclude che alcuni nuraghi fossero fortezze, altri templi ed altri ancora adibiti a usi che noi non conosciamo.




Fabrizio e Giovanna

6 commenti:

  1. "Coloro che si oppongono a tale interpretazione ritengono che molti elementi dimostrino la sua fallacia come ad esempio il fenomeno della processione equinoziale, che nel corso dei secoli muta le corrispondenze degli astri con i punti di riferimento terrestri; stando a questa obiezione un’apertura che oggi punta al solstizio d’estate, nell’Età del Bronzo era diretta verso un altro punto astronomico"
    La sola differenza che risulterebbe tra una osservazione del solstizio effettuata oggi e una quattromila anni fa, consiste nel fatto che i nostri antenati vedevano (nel nostro emisfero) l'arco che percorre il sole al solstizio estivo leggermente più ampio e quello del solstizio invernale leggermente più piccolo e ciò è dovuto, non dalla precessione degli equinozi ma dal raddrizzamento dell'asse terrestre.

    Cyrano

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  2. Grazie per il tuo intervento, se vuoi approfondire l'argomento lo spazio del nostro blog è a tua disposizione. Ti aspettiamo per ulteriori contributi.

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  3. Non credo che «tutte le interpretazioni hanno la stessa dignità». L'ipotesi "militarista" di Lilliu sulla funzione dei nuraghi è stata completamente ridicolizzata da "La Sardegna nuragica" di M. Pittau che in primo luogo dimostra ampiamente la totale inefficienza militare dei nuraghi e secondariamente espone i moltissimi elementi che li qualificano come templi e luoghi di culto.
    Non deve stupire un così alto numero di templi, considerando che il fenomeno religioso dell'epoca era soprattutto conoscenza astronomica e potere civile, nonché oracolo e devozione per eroi e dèi.

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  4. Anche a noi la teoria dei Nuraghi fortezza (che resta comunque la più accreditata tra gli studiosi) non convince, ci sono troppi punti deboli. Anche per quanto riguarda la teoria "templare", è difficile applicarla a tutte le torri. Forse sarebbe il caso di smettere di parlare di Nuraghi e cominciare a discutere sull'architettura -nuragica, che di volta in volta ha creato strutture usando gli stessi canoni per usi diversi. Ci permettiamo di dissentire solo su un punto: in mancanza di fonti sicure siamo fermamente convinti che tutte le teorie abbiano la stessa dignità e le certezze assolute non facciano progredire la ricerca.

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  5. I Nuraghi furono, inizialmente, un po' di più dei circa circa 6.000/7.000 restanti oggi (ma non troppi di più!). Futono in massima parte piccoli monotorre di circa 12 metri di diametro. Pensare ad una società di Costruttori di Nuraghi, così tanto Teocratica da costruire solamente templi è irrealistico. Il Nuraghe era più probabilmente un simbolo di stato e di proprietà, che stava ad avvertire: "Qui ci siamo noi, questa terra è nostra, siamo così abbienti e capaci che abbiamo eretto questa torre ed altre come lei". Poi, nel tempo, il Nuraghe sarà anche divenuto un 'punto cospicuo' nel paesaggio, in modo da trasformarsi in punto di osservazione e punto di segnalazione, ed il più grande sarà stato anche un punto di raduno di vari gruppi, mentre i più piccoli saranno stati punti di riferimento per gruppi più ridotti. Ma non credo affatto che i Costruttori (di cui si deve avere un'elevato concetto) fossero così sempliciotti da non sapere che gli allineamenti astronomici si fanno più facilemnte con pali e con pietre singole, che non con edifici complessi. La multifunzionalità del Nuraghe è credibile ed è in linea con l'intelligenza e la praticità dei Costruttori, ma non abusiamone...

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  6. La conclusione "nulla esclude che alcuni nuraghi fossero fortezze, altri templi ed altri ancora adibiti a usi che noi non conosciamo" mi pare piuttosto vaga: nel tempo i N saranno stati usati certamente in vari modi. Resta la domanda: perché i nuragici hanno costruito i Nuraghi? Forse per individuare la zona soggetta ad un capo tribù e, come usato molto spesso nella storia, ne hanno dedicato il simbolo ad una divinità imperante nell'epoca (il Dio Sole come dice Prof. S. Dedola)?

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