Alcune riflessioni sulle diverse
interpretazioni fornite dagli studiosi
Nuraghe Santa Barbara, Macomer |
In tema di nuraghi esistono
tantissime teorie sulla loro funzione, nessuna di queste, però, si basa su
fatti certi, dunque tutte le interpretazioni hanno la stessa dignità,
ovviamente escludendo quelle troppo fantasiose; probabilmente hanno tutte una
loro validità: non è detto che tutti i nuraghi avessero la stessa funzione,
quindi dovremmo smettere di discutere sui nuraghi e cominciare a parlare di
architettura nuragica.
Alcuni studiosi, abbracciando la
teoria che vuole i nuraghi luoghi di culto, ritengono che certi nuraghi fossero
delle costruzioni realizzate con lo scopo prettamente religioso-cultuale di
collegare il cielo e la terra, realizzando l’unione degli opposti al fine di
ripetere in terra quell’unione propria del mondo divino.
Nuraghe Orgono, Ghilarza |
E’ probabile anche che alcuni
nuraghi siano stati utilizzati per il controllo del territorio, ma bisogna
capire in che modo essi lo controllavano.
Ad una prima analisi è facile
credere che le torri nuragiche fossero dei fortilizi, le loro grandi
dimensioni, la robustezza delle mura e la presenza in molti di essi di un
antemurale (o recinto), rendono questa teoria molto suggestiva e funzionale
all’idea di un popolo sardo guerriero e bellicoso in perenne lotta interna.
Nuraghe Losa, Abbasanta |
Nuraghe Losa, torre dell'antemurale |
Questa teoria è condivisa da
molti e valenti archeologi, però i fautori dell’ipotesi del nuraghe tempio
obiettano che tantissimi nuraghi non potessero avere una funzione difensiva dal
momento che possiedono alcune caratteristiche in contrasto con l’utilizzo
militare, come l’ingresso sul piano di campagna privo di tracce di chiusura (non è detto che
prima o poi non si riesca a dimostrare il contrario), l’esiguità degli spazi
interni, inoltre la scala elicoidale, dov’è presente, è molto stretta e non
permette un rapido svolgimento delle manovre di una guarnigione sotto attacco,
infine le feritoie (o meglio aperture) sono solitamente poste in basso e non
permettono una visuale e un raggio di tiro adeguato ad una difesa militare.
Nuraghe Zuras, Abbasanta |
Scala elicoidale del nuraghe Santa Barbara, Villanova Truschedu |
Aperture nel nuraghe Losa di Abbasanta |
A questo punto sorgono spontanee
alcune domande: quanti guerrieri armati potevano presidiare il più grande dei
nuraghi? E per quanto tempo potevano resistere ad un eventuale assedio dal
momento che gli spazi interni potevano a mala pena contenere una guarnigione
appena sufficiente alla difesa del forte?
Per avvalorare l’idea del nuraghe
fortezza si è fatto spesso il paragone tra i questo e il castello medievale, ma
la somiglianza è solo apparente. Il castello aveva accorgimenti difensivi e funzioni
completamente diversi, in caso di assedio, infatti, l’intera popolazione dei
villaggi di pertinenza del castello si rifugiava dentro le sue mura con tutti i
suoi beni; dunque le dimensioni del castello erano tali da poter contenere uomini
e viveri e al suo interno erano presenti scorte di cibo ed acqua tali da poter
resistere ad un lungo assedio.
Nuraghe Santu Antine, Torralba |
È evidente per chiunque che nessun nuraghe
possieda queste caratteristiche, quindi se si vuole sostenere tale idea, il
paragone con il castello medievale è fuori luogo.
Anche l’idea che tutti i nuraghi fossero
templi lascia perplessi, per quanto una popolazione possa essere devota è,
infatti, improbabile che possa erigere un numero così elevato di templi da
ricoprire un territorio ampio come la nostra Isola trasformando “un popolo di
figli devoti di un Marte barbarico” in un popolo di soli devoti.
Di contro non si può escludere
che alcuni nuraghi possano effettivamente essere stati dei luoghi di culto,
tale teoria da alcuni studiosi viene legittimata dal fatto che la presenza del
recinto potesse delimitare uno spazio sacro e non difensivo, lo storico delle
religioni Mircea Eliade afferma infatti che il luogo sacro ha bisogno di essere
delimitato da un recinto che separa lo spazio-tempo sacro da quello profano.
La presenza delle nicchie viene
interpretata come una sorta di edicole per gli idoli dell’epoca, ma nessuno
scavo ha messo in evidenza ritrovamenti attribuibili a tale pratica.
Nicchia laterale esterna del nuraghe Orgono di Ghilarza |
Secondo i fautori della teoria
del nuraghe tempio, nelle aperture di diversi nuraghi sono stati riscontrati
numerosi orientamenti astronomici relativi ai culti legati ai movimenti degli
astri, l’esempio più ricorrente è quello che vede i fenomeni solstiziali in
vari nuraghi come quelli famosi di Aiga ad Abbasanta e Sa Jua ad Aidomaggiore.
Coloro
che si oppongono a tale interpretazione ritengono che molti elementi dimostrino
la sua fallacia come ad esempio il fenomeno della processione equinoziale, che
nel corso dei secoli muta le corrispondenze degli astri con i punti di
riferimento terrestri; stando a questa obiezione un’apertura che oggi punta al
solstizio d’estate, nell’Età del Bronzo era diretta verso un altro punto
astronomico, un altro punto che magari aveva una diversa valenza simbolica che
noi non siamo in grado di interpretare.
Chiaramente gli studi di
archeoastronomia non si esauriscono nelle poche elementari notizie da noi
riportate, esistono infatti degli studi molto seri che hanno una grande valenza
scientifica ai quali rimandiamo i lettori per ulteriori interpretazioni e chiarimenti.
Si può concludere dicendo che
definire tutti i nuraghi templi o tutti i nuraghi fortezza è riduttivo, la
civiltà nuragica ha dato prova di una grande varietà edilizia, le varie
strutture, pur mantenendo alcuni canoni architettonici simili, erano probabilmente
destinati a vari usi, quindi nulla esclude che alcuni nuraghi fossero fortezze,
altri templi ed altri ancora adibiti a usi che noi non conosciamo.
Fabrizio e Giovanna
Fabrizio e Giovanna
"Coloro che si oppongono a tale interpretazione ritengono che molti elementi dimostrino la sua fallacia come ad esempio il fenomeno della processione equinoziale, che nel corso dei secoli muta le corrispondenze degli astri con i punti di riferimento terrestri; stando a questa obiezione un’apertura che oggi punta al solstizio d’estate, nell’Età del Bronzo era diretta verso un altro punto astronomico"
RispondiEliminaLa sola differenza che risulterebbe tra una osservazione del solstizio effettuata oggi e una quattromila anni fa, consiste nel fatto che i nostri antenati vedevano (nel nostro emisfero) l'arco che percorre il sole al solstizio estivo leggermente più ampio e quello del solstizio invernale leggermente più piccolo e ciò è dovuto, non dalla precessione degli equinozi ma dal raddrizzamento dell'asse terrestre.
Cyrano
Grazie per il tuo intervento, se vuoi approfondire l'argomento lo spazio del nostro blog è a tua disposizione. Ti aspettiamo per ulteriori contributi.
RispondiEliminaNon credo che «tutte le interpretazioni hanno la stessa dignità». L'ipotesi "militarista" di Lilliu sulla funzione dei nuraghi è stata completamente ridicolizzata da "La Sardegna nuragica" di M. Pittau che in primo luogo dimostra ampiamente la totale inefficienza militare dei nuraghi e secondariamente espone i moltissimi elementi che li qualificano come templi e luoghi di culto.
RispondiEliminaNon deve stupire un così alto numero di templi, considerando che il fenomeno religioso dell'epoca era soprattutto conoscenza astronomica e potere civile, nonché oracolo e devozione per eroi e dèi.
Anche a noi la teoria dei Nuraghi fortezza (che resta comunque la più accreditata tra gli studiosi) non convince, ci sono troppi punti deboli. Anche per quanto riguarda la teoria "templare", è difficile applicarla a tutte le torri. Forse sarebbe il caso di smettere di parlare di Nuraghi e cominciare a discutere sull'architettura -nuragica, che di volta in volta ha creato strutture usando gli stessi canoni per usi diversi. Ci permettiamo di dissentire solo su un punto: in mancanza di fonti sicure siamo fermamente convinti che tutte le teorie abbiano la stessa dignità e le certezze assolute non facciano progredire la ricerca.
RispondiEliminaI Nuraghi furono, inizialmente, un po' di più dei circa circa 6.000/7.000 restanti oggi (ma non troppi di più!). Futono in massima parte piccoli monotorre di circa 12 metri di diametro. Pensare ad una società di Costruttori di Nuraghi, così tanto Teocratica da costruire solamente templi è irrealistico. Il Nuraghe era più probabilmente un simbolo di stato e di proprietà, che stava ad avvertire: "Qui ci siamo noi, questa terra è nostra, siamo così abbienti e capaci che abbiamo eretto questa torre ed altre come lei". Poi, nel tempo, il Nuraghe sarà anche divenuto un 'punto cospicuo' nel paesaggio, in modo da trasformarsi in punto di osservazione e punto di segnalazione, ed il più grande sarà stato anche un punto di raduno di vari gruppi, mentre i più piccoli saranno stati punti di riferimento per gruppi più ridotti. Ma non credo affatto che i Costruttori (di cui si deve avere un'elevato concetto) fossero così sempliciotti da non sapere che gli allineamenti astronomici si fanno più facilemnte con pali e con pietre singole, che non con edifici complessi. La multifunzionalità del Nuraghe è credibile ed è in linea con l'intelligenza e la praticità dei Costruttori, ma non abusiamone...
RispondiEliminaLa conclusione "nulla esclude che alcuni nuraghi fossero fortezze, altri templi ed altri ancora adibiti a usi che noi non conosciamo" mi pare piuttosto vaga: nel tempo i N saranno stati usati certamente in vari modi. Resta la domanda: perché i nuragici hanno costruito i Nuraghi? Forse per individuare la zona soggetta ad un capo tribù e, come usato molto spesso nella storia, ne hanno dedicato il simbolo ad una divinità imperante nell'epoca (il Dio Sole come dice Prof. S. Dedola)?
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