L’area
archeologica di Santa Cristina, provenendo da Cagliari, si raggiunge
percorrendo la SS 131 fino al Km 115.
La
località prende nome dall’omonima chiesetta campestre dedicata a Santa
Cristina, situata al centro delle case di pellegrinaggio utilizzate dai fedeli
durante i festeggiamenti, meglio note con il nome di muristenes (cumbessias
nelle altre località dell’Isola).
Le feste in onore della Santa si celebrano nella seconda domenica di maggio e per l’Arcangelo
Gabriele nella quarta domenica di ottobre.
La chiesa di Santa Cristina separa i due settori di
cui si compone il complesso archeologico.
Chiesa di Santa Cristina |
Il
settore posto a Nord-Est comprende il pozzo sacro, la capanna delle riunioni
e ambienti con profilo sia curvilineo che quadrangolare.
Il tempio a pozzo
Il pozzo di Santa Cristina è famoso per la
grandiosità del vano-scala, la bellezza della camera e per la raffinata tecnica
isodoma.
Dal punto
di vista planimetrico, il pozzo, presenta il classico schema composto da
vestibolo e scala discendente verso la camera sotterranea che custodisce la
vena sorgiva.
Esternamente
un recinto ellittico delimita il muro
perimetrale a forma di serratura di chiave, dotato di un sedile a parete, che racchiude
l’atrio rettangolare ed il tamburo del pozzo.
Muro perimetrale con sedile a parete |
Il
vano-scala, di forma trapezoidale, si apre a ventaglio restringendosi
gradualmente fino all’ultimo gradino. La scala si compone di 25 gradini ed è
coperta da un soffitto gradonato che riproduce una sorta di scala rovesciata.
La cella è a pianta circolare e sulla sommità è priva della chiusura originaria, al centro del pavimento si trova una vaschetta circolare di decantazione profonda m 0,50.
Vano scala |
Soffitto gradonato |
Copertura a ogiva del pozzo |
Vasca di decantazione vista dalla sommità del pozzo |
La Capanna delle riunioni
Capanna delle riunioni |
A Ovest del tempio a pozzo è
situata una grande capanna circolare, del diametro di circa 10 metri e con un elevato residuo
di m 1,70.
L’area
circoscritta dalla capanna è pavimentata con dei ciottoli e lungo il suo
perimetro è presente che fa ipotizzare la sua destinazione pubblica in cui
probabilmente gli antichi sardi dibattevano i problemi relativi alla comunità.
Addossato
alla capanna in questione è presente un vano più piccolo di forma leggermente
curvilinea, interpretato da alcuni studiosi come un recinto dove venivano
custoditi gli animali da offrire durante le funzioni.
Capanna delle riunioni con vano addossato |
Le altre costruzioni adiacenti al tempio sono oggi difficilmente
leggibili a causa degli spietramenti avvenuti negli anni ’30 del Novecento; si
possono notare soltanto i pochi resti di capanne a pianta circolare e
quadrangolare, che si riducono a pochi filari.
Ambienti a pianta circolare |
Ambienti a pianta squadrata |
Il settore posto a
Sud-Ovest presenta un nuraghe e alcune strutture abitative.
Il nuraghe è un monotorre dotato di scala e nicchia d'andito.
Nuraghe monotorre |
Scala elicoidale |
L’accesso è sormontato da
quel che resta di un’architrave che precede un corridoio che immette in una
sala a pianta circolare voltata a tholos che presenta tre nicchie disposte a
croce e un vano scala elicoidale che
conduce ai piani superiori.
Ingresso architravato |
Intorno al nuraghe si
rilevano le tracce di un villaggio, tra le quali spiccano tre capanne allungate
di datazione incerta.
Capanna allungata con copertura intatta |
Interno capanna allungata |
Capanna allungata senza copertura |
Fabrizio e Giovanna
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