Nel 1700 Carlo II d’Asburgo-Spagna morì senza figli
e designò come erede universale Filippo d'Angio', nipote della sorellastra
Maria Teresa e del re di Francia Luigi XIV, con la clausola che tenesse
separate le due monarchie.
Ad avanzare pretese sul trono di Spagna c'era anche
l'arciduca Carlo d'Asburgo, secondogenito dell'Imperatore
Leopoldo I e di Margherita Teresa l’altra sorellastra di Carlo II.
Dietro suggerimento del re di Francia Filippo d’Angiò si
insediò a Madrid con il nome di Filippo V promettendo di rispettare la volontà
del suo predecessore, ma nessuna potenza europea diede credito alle buone
intenzioni manifestate dal nuovo monarca, anche perché nel frattempo il re di
Francia cominciò ad occupare i presidi spagnoli presenti nei Paesi Bassi e in
Lombardia.
Nel 1702 già si profilava lo schieramento antifrancese
capeggiato dall’impero Asburgico, che l’anno precedente iniziò la sua opera
bellica in Italia; ad esso si unirono l’Inghilterra, le Province Unite seguite
poi da Prussia, Portogallo, Svezia e dal duca di Savoia che, fedele alla
subdola politica della sua casata, uscì dall’alleanza con la Francia.
I campi di battaglia della guerra di successione spagnola
furono, oltre l’Italia, i Paesi Bassi, la Germania e la Spagna.
Nel 1709 vi fu la battaglia più sanguinosa del conflitto,
quella di Malplaquet, combattuta fra francesi e anglo-olandesi che segnò la
distruzione dell’esercito delle Province Unite.
Nel 1711, dopo la morte dell’imperatore Leopoldo I e del
primogenito dello stesso, l’arciduca ereditò i domini asburgici divenendo
imperatore con il nome di Carlo VI; a quel punto la sua pretesa di ereditare
anche il trono di Spagna allarmò le potenze europee alleate che temevano la
creazione di un Impero di dimensioni addirittura maggiori di quello di Carlo V.
Nel frattempo in Inghilterra i Tories vinsero le elezioni e manifestarono la
volontà di porre termine una guerra divenuta ormai troppo costosa e patrocinata
dai Whigs.
Si giunse così alla pace di Utrecht firmata nel 1713 da
Francia e Spagna con Inghilterra, Olanda e Savoia, seguita poi, nel 1714, da
quella di Rastatt con l’imperatore Carlo VI.
CON LA FINE DELLA GUERRA DI SUCCESSIONE SPAGNOLA TERMINO'
ANCHE IL DOMINIO DELLA SPAGNA IN ITALIA:
Napoli, Sardegna e Milano andarono sotto il dominio
dell’Austria, mentre in Sicilia approdò Vittorio Amedeo II di Savoia.
In Sardegna, durante la Guerra di Successione Spagnola,
si delinearono due contrapposti schieramenti che parteciparono localmente agli
eventi bellici: quella filo austriaca e quella filo spagnola; la prima cooperava
per contrastare Filippo d’Angiò e appoggiava le mire di Carlo VI tese a conquistare
la Sardegna con l’appoggio dell’Inghilterra, che il 5 agosto del 1708 organizzò
la partenza da Barcellona di un’armata navale anglo - olandese comandata dall’ammiraglio
John Leake.
Quando la flotta comparve nel golfo di Cagliari il viceré
Pietro Nuño Colon marchese di Giamaica, fece rinforzare le difese
nel promontorio di Sant’Elia e fece eseguire riparazioni al Bastione di Gesus e alla
Batteria di Bonaria; ordinò anche la mobilitazione generale, ma quest’ordine fu
disatteso dalla fazione filo austriaca composta dal comandante della cavalleria
miliziana il conte di Montesanto, dall’Intendente del Regio Demanio Don Gaspar
Carnicier e dal marchese della Guardia e governatore del Capo di sotto Don
Antonio Genoves.
Dopo aver inutilmente intimato la resa l’ammiraglio Leake
la notte dell’11 agosto ordinò il bombardamento della città che terminò la
mattina del 12 con lo sbarco incontrastato nei pressi del Lazzaretto di S.
Elia.
In città vi fu una vera e propria rappresaglia nei
confronti dei francesi e dei cagliaritani filo spagnoli che furono cacciati e
si videro privati delle loro case, la situazione era ormai sfavorevole per il viceré
che decise di arrendersi e i vincitori, il 13 agosto del 1708, entrarono
trionfanti nel quartiere di Castello presidiando i punti strategici della città.
Dopo quasi 400 anni di governo spagnolo la Sardegna passò prima nella sfera di influenza austriaca e poi a quella dei Savoia, di cui parleremo nei prossimi post.
Fabrizio e Giovanna
Riferimenti bibliografici:
- A. Giardina, G. Sabbatucci, V. Vidotto, L'età Moderna
- Bartolo Guido, De Waele Jo & Tidu Alessandro (2005), Il Promontorio di Sant'Elia in Cagliari
- Rassu Massimo, Baluardi di pietra. Storia delle fortificazioni di Cagliari
La storia di Cagliari è poco conosciuta, grazie per il vostro contributo.
RispondiEliminaRiccardo.
La storia di Cagliari non interessa a nessuno!!!
RispondiEliminaRingraziamo Riccardo per l'apprezzamento del nostro modesto contributo ed invitiamo l'altro "gentile lettore" ad impiegare il suo tempo in altri siti più consoni alla sua intelligenza e cultura. In rete troverà di sicuro altri spazi dove la sua sottile ironia ed esilissima intelligenza saranno apprezzate.
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