Qualcosa non torna nella datazione del
Planisfero di FANO del 1504.
Siamo partiti con il Mappamondo di
Hereford dove Cesare Ottaviano Augusto…. (secondo
Paolo Orosio) e siamo incappati in:
Vesconte de Maiollo con il Planisfero di Fano del 1504 (… cartam DE ANNO
DM 1 5
4 DIE)
e, successivamente, nel Planisfero di
Pesaro. In quest’ultimo ho ravvisato la sigla di Vespucci. Partiamo da questa
sigla. Nel Planisfero fatto a Napoli nel 1516 (sempre dal Maggiolo) c’è la M di maggio. Le sto, ancora,
confrontando; per me sono diverse.
Ritorniamo al Planisfero di Fano e alla
sua datazione.
La data, riportata nella stessa carta,
ha messo a dura prova i migliori esperti. Evito di riportarne tutte le
datazioni proposte.
Come ho sempre detto: una particolare
cartografia fece la sua comparsa a metà dell’anno 1200. Solo i Romani avevano
avuto i mezzi e la necessità di
cartografare i loro possedimenti. Se tenevano aggiornato il loro catasto
stradale non avranno avuto nessun problema a disegnarne le coste relative.
Avete presente le due navi recuperate
nel Lago di Nepi? Recita la wikipedia:
Nonostante le spoliazioni, le navi mantengono intatta la loro
imponenza: essendosi conservata la cosiddetta opera viva (la parte immersa
dello scafo) è possibile apprezzarne i dettagli costruttivi e gli elementi
strutturali ed il ritrovamento rivoluziona le conoscenze della tecnica navale
romana. Le navi impiegano legno di pino, di abete e di quercia. La parte esterna della carena è
rivestita da un tessuto in lana imbevuto di sostanze impermeabili, a sua volta
ricoperto da fogli in piombo tenuti in sede da una fitta chiodatura (siamo ai tempi di Caracalla).
Avevano,
quindi, una flotta idonea ad attraversare l’Oceano. Sulla presenza romana nel
Nuovo Mondo c’è molta letteratura. Sui contatti tra Vecchio Mondo e quello
NOVUS idem.
Così
Plutarco (46/48 – 125/127 d.C.) nel : IL
VOLTO DELLA LUNA:
26. ….ma ricorderò anzitutto che il suo
autore cominciò per noi, se possibile, con una citazione da Omero: lungi
nel mare giace un'isola, Ogigia, a cinque giorni di navigazione dalla
Britannia in direzione occidente. Più in là si trovano altre isole,
equidistanti tra loro e da questa, di fatto in linea col tramonto estivo…. (ringrazio l’Autore del PDF trovato in
Rete)
Dopo tutto questo preambolo possiamo
passare all’argomento che mi interessa dimostrare.
Leggete attentamente questa frase
riportata nella carta di Fano:
….CARTAM
DE ANNO DM 1 5 4 DIE….
Questa data, per me, è precisissima. Vesconte Maggiolo sta lavorando su una
carta dell’anno 154 dell’era cristiana. E’ il periodo che vede Claudio Tolomeo
operare ad Alessandria dove aveva, già, operato Marino di Tiro con i suoi
meridiani e paralleli tutti dritti e uguali tra loro.
Lo spazio occupato dalle
cifre 1 5 4 dimostra che Vesconte Maggiolo voleva
scrivere CLIV (lo spazio era idoneo) ma ha cambiato idea
all’ultimo minuto.
Rolando Berretta
Bravo Rolando, ottima intuizione.
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