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lunedì 7 novembre 2011

Solone, Platone e Fetonte, figlio del Sole



Ancora una volta, rileggendo il Timeo, vengo colpito da qualcosa...
Questa volta è il terzo capitolo, lo stesso in cui si parla del mito di Atlantide che mi colpisce per un aspetto che non avevo osservato con attenzione... e sempre Critia che racconta ciò che da ragazzo sentì da un più vecchio Critia durante la festa Cureotide che asseriva di averla sentita raccontare da Solone sulla sua visita in Egitto e in particolare presso la città di Sais.
Solone parlava con i sacerdoti del tempio di Neith (Atena) di Foroneo e Niobe, vissuti prima del Diluvio e di Deucalione e di Pirra e di come s'erano salvati dal Diluvio, quando un sacerdote, per alcuni di nome Sonchis, per altri Pateneit, lo interruppe dicendo:
"... voi Greci siete sempre fanciulli e un Greco vecchio non c'é [..] Perocchè non avete in essa per antica udita alcuna antica opinione né scienza che per il lungo tempo sia diventata canuta. E il perché di ciò è questo: molte volte e per molti modi avvennero stermini di uomini e ne avverranno, per mezzo del fuoco e dell'acqua i maggiori, e per infinite cause altri più lievi. Infatti ciò che si racconta presso di voi, che una volta Fetonte figlio del Sole, aggiogato il carro paterno, per non esser capace di guidarlo sulla strada del padre, bruciasse quanto era in terra e perisse fulminato, questo si racconta in forma di favola, ma la verità è la deviazione delle cose che circuendo la terra vanno per il cielo, a la distruzione per mezzo del fuoco, dopo lunghi periodi di tempo, di tutto ciò che è sulla terra. Allora infatti..."

Tutto il resto è interessantissimo ma voglio cercare di capire meglio queste poche righe...

In primis, il sacerdote afferma che i greci sono giovani nel senso che non conoscono la storia.
Motivo? Le numerose estinzioni che hanno colpito il genere umano (e in particolare il popolo greco).
Le estinzioni sono causate principalmente da acqua e fuoco, così nel passato come nel futuro.
Poi arriva la spiegazione della favola di Fetonte... che è visto come il figlio del Sole perchè portò distruzione per mezzo del fuoco... ma Fetonte non è altro che uno o più corpi celesti che deviati dal loro percorso finirono sulla terra e la distrussero con il fuoco.
E poi, per finire, sembra che ciò accada ripetutamente ad intervalli di tempo...

Bene, dopo queste poche righe vi invito a leggere il Timeo con attenzione e senso critico, cercando di andare oltre le parole, cercando di capire cosa potesse esserci dietro le parole...

Cercando di capire la Storia che potrebbe essere alla base di racconti, miti e leggende perchè conoscere meglio il passato potrebbe aiutarci a vivere meglio il presente preparandoci correttamente al futuro...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO


2 commenti:

  1. Nel mio ultimo libro, parlando di questo argomento, rilevo che una delle possibilità maggiori riferibili al racconto di Platone sulla scomparsa della mitica Atlantide sia un asteroide piovuto dal cielo. Ciò si rileva anche da altri scritti che trattano un evento naturale a forma di fuoco che provoca la carbonizzazione dei terreni coltivati e innesca una grave carestia. E' espressamente indicato che non si tratta dell'eruzione di un vulcano, pertanto siamo costretti a pensare ad una piccola meteora caduta nel Mediterraneo orientale, fra le isole greche e la costa libica. Ovviamente siamo sempre nel campo delle ipotesi, la mia idea su Atlantide è che si tratti di una favola raccontata da Platone per indicare ai suoi contemporanei un modello di società ideale.

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  2. L'ipotesi del racconto esemplare resta probabilmente la più sensata.
    L'unico elemento che può far pensare che nel mito platonico ci sia un fondo di verità è la dovizia di particolari e la precisione delle misure usate da Platone per descrivere Atlantide, soprattutto nel "Crizia".La scienza ha dimostrato che il nostro pianeta ha subito ciclicamente numerose catastrofi, alcune delle quali veramente disastrose.
    Il sacerdote egizio del "Timeo" nel suo dialogo con Solone, dice che: "Avvennero e avverranno ancora per l'umanità molte distruzioni in molti modi, le più grandi con il fuoco e l'acqua, e altre minori per infinite altre cause", dimostrando una conoscenza scientifica insospettabile per quei tempi.
    Con questo non vogliamo dire che Atlantide sia sicuramente esistita, però forse nella memoria dell'umanità è presente il ricordo di una grande civiltà distrutta dalla furia della natura.
    Naturalmente si può anche essere d'accordo con Aristotele che era convinto che Atlantide fosse esistita solo nella fantasia di Platone, però si sa tra i due non correva buon sangue.

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