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domenica 3 aprile 2016

CHIESA DI SANTA MARIA DI SIBIOLA - SERDIANA



A pochi chilometri dal paese di Serdiana è possibile ammirare la chiesa campestre di Santa Maria dove sorgeva l’ormai scomparso villaggio di Sibiola.

Nell'ultimo inventario dei benedettini di Marsiglia del 1338 compare tra i beni posseduti dall'ordine in Sardegna, facendo presumere l’intervento di maestranze provenzali anche se alcuni elementi architettonici siano ascrivibili all’inizio del XII secolo.

La presenza di due portali sulla facciata e delle due absidi sul retro fanno intuire la pianta a doppia navata.



Il progetto originale prevedeva un tetto a doppio spiovente con leggerissima pendenza ai lati dell’ormai scomparso campanile a vela, del quale resta solo parte del basamento.



La chiesa frontalmente presenta pietre ben squadrate assemblate con cura, alcune di esse presentano delle coppelle in cui venivano alloggiati bacini ceramici.



La facciata dal profilo rettangolare è delimitata da due paraste, alla sommità delle quali, sotto una cornice, corrono orizzontalmente nove archetti pensili, tale motivo prosegue anche lungo i fianchi.










Sempre nella facciata sono presenti due portali a tutto sesto senza architrave, sopra i quali, quasi tangenti agli archetti, si aprono una monofora su quello di sinistra e una bifora con colonnina su quello di destra. 



Nella parte centrale, al di sopra dei due portali, è presente un concio intarsiato con motivi geometrici a raggiera, restaurato durante i lavori di consolidamento iniziati nel 1964. 


       
Sul fianco settentrionale è ricavata nello spessore murario una scala che permette l’accesso al tetto e al residuo basamento del campanile.



Le due absidi sono di differenti dimensioni e solo in quella più grande si apre una monofora.



Internamente l’edificio presenta due navate voltate a botte entrambe absidate, quella di destra è più grande e presenta una monofora.

Le navate presentano una volta a botte scandita da sottarchi (archi doubleaux) che scaricano o su lesene pensili o su mensole decorate che interrompono la cornice d’imposta della botte. 





Fabrizio e Giovanna

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