Questo
schema completava una carta geografica che poteva misurare, con le coordinate
geografiche, una decina di gradi oppure un intero emisfero.
Come
si realizzava? La spiegazione arrivò nell’anno 1594. (Dopo 3 secoli!)
Della carta dei Marinai e della marcatura di
questa.
THOMAS
BLUNDEVILLE - LONDRA -1594
(Tratto da : le Mappe delle Civiltà Perdute –
Charles H. Hapgood. Ediz. Italiana a cura di Luigi Cozzi)
Innanzitutto
disegnate, con un paio di compassi, un cerchio tanto grande quanto pensate
possa adattarsi alla vostra carta, il quale cerchio rappresenterà l’Orizzonte;
poi dividetelo in quattro quarti uguali, tracciando due diametri… (dopo
vari passaggi) … contrassegnate la parte del Nord con un fiore e quella
dell'Est con una croce. E prosegue:
Poi
dividete ogni quarto del suddetto cerchio con i vostri compassi in due parti
uguali, mettendo le punte nel mezzo di ogni quarto … Mi fermo qui.
Questa è una parte della -spiegazione
ufficiale- per la realizzazione della ragnatela; salvo con il ritrovarvi il
supporto cartaceo tutto bucherellato dalle punte del compasso; fori che
dovrebbero essere ancora rilevabili.
Nell’anno 1569 Gerardus Mercator …
sembra
suggerire, con il suo Organum Directorium, un sistema completamente diverso.
Basterebbe
disegnare un quadrato (con le sue due diagonali e croce centrale) e, poi,
scomporre i relativi 4 angoli interni, del quadrato, in 2, 4 e 8 parti grazie
all’ausilio di un goniometro.
Questo
è l’Organum Directorium di Gerardus Mercator
(quello della celebre proiezione
cilindrica).
Mercatore (in italiano), nelle sue spiegazioni, utilizzava questo strumento,
invece, per i suoi complicatissimi calcoli per stabilire la distanza tra 2
località; della cartografia con la “ragnatela” ignorava tutto. Per
me, lo ripeto, quello strumento serviva solo per creare la ragnatela.
Se
vi dicessi che esiste un metodo veloce, pratico e preciso per realizzare la
ragnatela …
al
quale sono arrivato … meglio non ricordare il passato! Avevo finito i fogli
bianchi ed ero ricorso ai quadernoni a quadretti. Da quel momento mi si è
chiarito tutto.
Anticipo:
i quadretti, successivamente, hanno evidenziato i –loro- gradi.
Sull’asse
est/ovest si hanno 80 (ottanta) settori di meridiano da 4,5°; 80x4,5=360.
Ricordate
la celebre lettera inviata da Toscanelli a Colombo? Alla fine terminava con un:
“P.S. dalla città di Lisbona in linea
retta verso ponente sono indicati nella carta 26 (ventisei) spazi, ciascuno di
250 miglia, fino all’illustrissima città di Quinsai. Questa città è situata
nella provincia di Mango, vicina alla provincia di Catai. Dall’isola di
Antilia, che tu conosci, fino all’isola di Cipango ci sono 10 spazi (dieci)…”
I
settori sono 80 e, sopra Lisbona, sono
80 settori da 250 miglia pari a un totale di 20.000 miglia romane. (provate a
rifare i calcoli convertendo le miglia romane in chilometri).
Toscanelli
sapeva la misura dei singoli settori ma ignorava quanti fossero in totale.
80
settori di meridiano da 4,5 gradi (4°30’).
20.000
miglia romane equivalgono a 29.600 chilometri.
Dai
dodici cerchietti rossi, sul giro di compasso, e da quello centrale si debbono
tracciare tutte le rette possibili che scalano di 1 (una) unità ogni 5
(cinque). La ragnatela prenderà forma.
I
cerchietti rossi vengono definiti Bussole Minori mentre, quello al centro,
viene definito Bussola Maggiore dagli addetti. Addetti che non sanno dare un
nome a questo particolare schema. Viene chiamato schema portolano. Le bussole minori sono 16. Con il mio schema se
ne ottengo 12 direttamente. Le quattro mancanti si otterranno, successivamente,
completando lo schema.
Si completa con tanta pazienza! (Occhio alle croci: sono fondamentali.) Si può raddoppiare lo schema.
Andate, poi,
al Liber Secretorum fidelium Crucis e alle carte di Pietro
Vesconte.(Croci – plurale.)
E, poi, si può iniziare seriamente: ( vetrata di Opicino de Canistris – Pavia). Occhio alle croci!
Per passare, poi, agli altri autori dal 1300 in poi e alle varie, loro, successive scale.
Equatore,
Tropici e Circoli Polari non vanno mai spostati.
E’
un gioco da ragazzi. Piano piano si entra in un mondo nuovo!
(Ho
raddoppiato il numero dei quadretti per realizzare le varie scale minori.)
Lo
schema Rober va bene, anche, con una moderna proiezione omalografica:
Poli,
Circoli Polari, Tropici ed Equatore sono precisi.
Però:
siamo sicuri che il secondario segnali Alessandria? Alessandria è sul mare.
Tutta
la cartografia, con gli schemi -a ragnatela-, sembra che indichi Alessandria
d’Egitto. Usando una moderna proiezione omalografica si scopre che …. forse non
siamo su Alessandria. Curioso!
Questo
discorso serve, solo, per avere un Meridiano sicuro. Un conto è Gyza mentre
cosa diversa è Alessandria. Esempio: se il meridiano centrale cade su
Alessandria allora la Raya, ultima linea azzurra dello schema, a Ovest, cadrà a
una certa distanza considerando che sono 17 settori da 4,5 gradi. Ricordate la strabiliante
favola che si racconta sulle misure di Eratostene?
Ai
tempi di Eratostene il Tropico cadeva a 23°43’ e l’ombra, ad Alessandria,
sarebbe stata di 7° 29’ (7,48°).
Il Tropico a 24° si ebbe ai tempi della Grande Piramide. (I Tropico,
oggi, è a 23°27’)
Eratostene
ha ci ha riportato delle misure vecchie di 2.000 (duemila anni). C’è stato un
tempo che la Terra aveva il Tropico del Cancro a 24° nord. Se avesse,
veramente, effettuato quelle due misure avrebbe avuto dei valori diversi. Il
pozzo di Kom Ombo, grande osservatorio astronomico, è il pozzo di Eratostene; è
posto a 24°28’ nord. La piana di Gyza è a 6gradi dal vecchio Tropico. 6 gradi
sono 1/60 del grande cerchio dell’Equatore. Eratostene visitò il Tempio e il
relativo Pozzo prima di arrivare a Sjene. Parlò con i Sacerdoti e ci ha propinato la bella favola del 1/50
della misura dell’Equatore. Non sapeva che la Terra cambia l’inclinazione
(precessione)?
Un
quadrato e un cerchio che originano un altro quadrato e un altro cerchio; le
loro scale.
Si
può, volendo, passare da due schemi
affiancati a un solo schema centrale.
Per
quest’ultimo passaggio sono indispensabili le 32 linee … della Rosa dei Venti.
Riassumendo:
per
realizzare la Ragnatela si può usare il metodo di BLUNDEVILLE:
solo compasso.
C’è il metodo dell’Organum Directorium;
riportato da Mercatore: disegnato un quadrato scomporre i quattro angoli in 2-4-8 parti.
C’è il metodo dello Schema RoBer a base 34 (unità) con Primario da 26 e Secondario
da 13.
E’ tutto molto semplice.
Ne vogliamo parlare …. schemi alla mano? Quella, sua, celebre proiezione, con quella
particolare disposizione dei paralleli, ha …. tutt’altra origine DIMOSTRABILE.
Mercatore ha dimenticato di spiegarci come si crea quella proiezione e come va usata.
Ho
notato che molti studiosi hanno provato a spiegarci TUTTE queste carte sia con
la cartografia moderna sia con la matematica. La ragnatela di linee viene
completamente ignorata. Non hanno, mai,
tirato una sola linea.
Mi
si permetta di dare un consiglio: prima
si prenda confidenza con la ragnatela e …
...e, poi, si può passare alle problematiche importanti: tipo la distanza tra A e B misurata in A-X nella proiezione di Mercatore. La Proiezione Cilindrica è altra cosa.
Quindi : prima la Ragnatela e, poi, tutto il
resto
Vorrei
ricordare una segnalazione che ci è pervenuta attraverso Erodoto.
Erodoto
– Storie libro IV
8) …. ecco invece
cosa narrano i Greci residenti sul Ponto. Eracle, spingendo i buoi di Gerione,
sarebbe giunto nella terra ora occupata dagli Sciti, allora desertica. Gerione
risiedeva lontano dal Ponto, abitava nell'isola detta dai Greci Eritia, al di
là delle colonne d'Eracle, di fronte a Cadice, nell'Oceano. L'Oceano, dicono i
Greci, ha origine nell'estremo oriente dove sorge il sole e scorre tutto intorno
alla terra (così dicono, ma non sanno dimostrarlo concretamente)….
Come
dire, con Erodoto, buscare l’Occidente passando per l’Oriente. Ed era cosa
risaputa.
Alcune
stranezze.
Ho
inserito due differenti Carte del Mercatore nel mio schema e ho fatto
combaciare i paralleli.
La
cornice della carta in bianco/nero, a nord, è esterna al mio schema mentre
quella della carta a colori è interna.
Altra
stranezza:
Cum
inscriptionibus necessariis occupatus oceanus sufficientia Directoria recipere
nequat, et terra in qua eorundem non Exiguus est usus nulla, coacti fuimus hoc
Organum Direttorio addere, ut duorum quorumlibet locorum ad invicem respectus
et inde habitudo peti possit. Debet
autem prima locus, ad quem alterius respectum quaerimus, latitudinem NOTAM
habere, et in eadem sub Primo Meridiano Organi situs intelligi. Duo autem huic primo Directoria
applicuimus, quorum superius serviet cum prima locus majorem habet latitudinem,
quam Secundus, inferius cum minorem, ex utriusque centro filum….
Mercatore afferma che, avendo già riempito gli
oceani con le –legende- necessarie e che sulla terraferma ne aveva messe lo
stretto necessario, non ha potuto utilizzare tutti i rombi (ragnatele)
necessari.
Ma quanti ne doveva mettere?
Ad una attenta osservazione sembra che abbia
utilizzato le linee degli schemi solo per allineare bene i singoli fogli che
compongono la carta. Sono 18 parti e le rose dei venti sono da 32 linee.
Adesso
proviamo a ricordare quanto affermato dal Toscanelli: davanti a Lisbona sono 26
settori da 250 miglia. Passiamo a Marino di Tiro e alle sue misure contestate
da Tolomeo. Marino affermò che dalle Canarie alla fine dell’Asia erano 225°.
Mettiamo
insieme le due affermazioni:
dalle
Canarie alla fine dell’Asia c’erano 22,5 settori stimati da 10°. In realtà sono
22,5 settori da 9° di meridiano. Oppure 45 settori da 4,5° . Completato il
planisfero si scopre che i settori da 4,5° di meridiano sono in totale 80. E
sopra Lisbona sono 80 settori da 250 miglia per un totale di 20.000 miglia
romane.
Quindi:
…le
mie modifiche all’Organum Directorium sono giustificate. Adesso tutto torna.
Eratostene
non solo ha misurato, per primo, la lunghezza dell’Equatore ma ….
…
è stato il primo a segnalare il mitico Parallelo di Rodi. Quel parallelo che
passa su Gibilterra, sullo Stretto di Messina e sull’Isola di Rodi.
Peccato! Se prendiamo una Terra sferica e la vediamo piatta ci accorgiamo …. che il Diametro del Tropico del Cancro ha stupito Eratostene.
Permettetemi
un piccolo sfogo personale. Restiamo in Egitto.
In
Egitto c’erano degli abilissimi tenditori di corde. Misurarono tutto l’Egitto
in lungo e largo.
Se
si prende la distanza tra le città di Sjene e Babilonia ( o Menphis con la sua necropoli
di Gyza)
e
la moltiplichiamo per 60 otteniamo la lunghezza dell’Equatore. Le due città
hanno una differenza di latitudine di 6 gradi. 6 x 60 = 360. Per un Egiziano era abbastanza semplice. Claudio Tolomeo riporta come misura
dell’Equatore 24.000 miglia romane invece delle 27.000 reali. Sicuramente
qualche autore arabo ha scritto 4 invece di 7. (Succede). Mi ha sempre
meravigliato il fatto che nessuno sapesse misurare correttamente l’Equatore
fino a tempi abbastanza vicini. Curioso.
A
Proposito della città di Babilonia ( e Troia) in Egitto.
Diodoro
Siculo – libro I°
Si parla del grande faraone Sesosis o Sesostris che conquistò mezzo mondo. Fu il primo a costruire navi da guerra.. Cap 50 ….Sesoosis, liberati i sudditi dalle incombenze della guerra …. Etc etc.
Si parla del grande faraone Sesosis o Sesostris che conquistò mezzo mondo. Fu il primo a costruire navi da guerra.. Cap 50 ….Sesoosis, liberati i sudditi dalle incombenze della guerra …. Etc etc.
E’
tutto spiegato in Diodoro. In alcune carte rinascimentali si trova una bella
Torre “crollata” dove c’è la città di Babilonia; quella egiziana. (vedasi la Cantino e il planisfero di Nicolò
Caveri).
Non vorrei che la mitica Torre di Babele ….
Rolando Berretta
Cap 50 ….Sesoosis, liberati i sudditi dalle incombenze della guerra, ai suoi compagni di valore concesse una vita tranquilla e la possibilità di godere i beni conquistati; dal canto suo invece, dato che era amante della gloria e mirava a lasciare di sé ricordo imperituro, fece costruire opere grandi e ammirevoli non meno per il progetto che per il costo di realizzazione, opere destinate ad assicurare a lui fama immortale e agli abitanti dell'Egitto sicurezza e tranquillità per sempre. Infatti, cominciando dagli dèi, promosse in tutte le città egiziane la costruzione di un tempio dedicato al dio che è oggetto di speciale venerazione da parte dei singoli centri urbani. Nei lavori non impiegò nessuno degli abitanti dell'Egitto, ma ricorse unicamente alla manodopera dei prigionieri di guerra; ragion per cui su tutti i templi fece apporre un'iscrizione a documentare che nessuno dei nativi aveva speso le sue fatiche in tale opera. Si racconta che i prigionieri deportati da Babilonia si ribellarono al Re, non potendo più sopportare le misere condizioni di lavoro; essi occuparono una postazione fortificata sulle rive del fiume e mantennero un continuo stato di guerra con gli abitanti dell'Egitto, saccheggiando i territori limitrofi; infine, essendo stata concessa loro un'amnistia, si stabilirono in quel luogo, cui diedero il nome di Babilonia in ricordo della patria. Per ragioni simili, secondo la tradizione, anche la cittadina di Troia, che ancor si trova sulle rive del Nilo, ricevette il proprio nome: infatti Menelao, durante il viaggio di ritorno da Ilio con molti prigionieri, sbarcò in Egitto, dove i Troiani, ribellatiglisi, occuparono una piccola porzione di territorio e continuarono a combattere finché non fu concessa loro garanzia di sicurezza e poterono fondare una città a cui diedero lo stesso nome della loro patria. Non ignoro però che a proposito di queste due città Ctesia di Cnido racconta una storia diversa, sostenendo che alcuni di coloro che vennero in Egitto al seguito di Semiramide furono i fondatori di tali città, a cui imposero il nome delle rispettive città d'origine. Ma anche se non è facile, in materia come questa, esporre con esattezza il vero, tuttavia è necessario registrare le discordanti versioni degli storici, in modo da permettere ai lettori di giudicare senza pregiudizi la verità.
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