Nel comune di Gonnesa, lungo la
strada che conduce a Portoscuso, si incontra la frazione di Nuraxi Figus che,
oltre alla famosa miniera di Carbone, conserva ancora dei tesori archeologici
poco conosciuti.
A pochi metri dal centro abitato,
all’interno della pineta di Is Bangius è possibile visitare l’omonimo nuraghe a
corridoio.
Il monumento
si presenta in un discreto stato di conservazione e, nonostante la rigogliosa
vegetazione che vi ha trovato ospitalità, la sua pianta sub-rettangolare è
facilmente leggibile.
Le mura dell’edificio sono
costituite da due filari di grossi blocchi sub squadrati appena sbozzati, il
cui spazio interno è stato riempito da pietrame di varia pezzatura
Gli angusti spazi interni e il
rapporto tra vuoti e pieni è ampiamente a favore di questi ultimi.
È possibile ipotizzare un
restringimento verso l’alto e una possibile copertura ogivale, o comunque
rastremante verso il soffitto, osservando l’aggetto che caratterizza i corridoi
del monumento.
Un altro monumento molto
interessante è il pozzo sacro Is Arenas, che si trova all’interno di una
proprietà privata raggiungibile percorrendo il vico II Roma.
Il pozzo, costruito
con blocchi di media pezzatura e dalla caratteristica forma a “toppa di serratura”, ha subito varie
opere di rimaneggiamento e l’unica parte originale è costituita da ciò che si
conserva della tholos, dalla camera ipogeica e dagli 11 gradini della scalinata.
Purtroppo la presenza di acqua melmosa al suo interno, non ci ha permesso una
lettura più approfondita della struttura.
Le tombe, raggiungibili seguendo il
sentiero principale, sono una decina ed hanno varie forme, da quelle più
semplici monocellulari con anticella e camera unica,
a quelle a pianta
circolare con vari loculi, il focolare e dei pilastrini che separano le cellette.
All’interno della pineta di Cortoghiana, adiacente alla riserva forestale
di Nuraxi Figus, è possibile visitare i siti archeologici denominati Corona Maria.
Seguendo il percorso della pineta
è possibile visitare i resti di un probabile insediamento nuragico costituito
da un circolo di pietre a doppio filare, di cui si conserva solo il tratto
basale, e ai lati di quello che verosimilmente parrebbe un ingesso trovano
posto due interessanti tratti di muro, probabilmente pertinenti ad una stanza adiacente,
che corrono paralleli per qualche metro.
Allo stato attuale non è possibile fornire
spiegazioni più dettagliate circa la sua funzione mancando degli studi specifici
sull’intera area archeologica.
Dopo circa 200 metri si incontra
una tomba dei giganti a filari di cui sono visibili il corridoio funerario e i
resti dell’esedra.
Infine è possibile visitare due
domus de janas una è stata utilizzata come cantina di una casa attualmente disabitata,
mentre l’altra è a pianta circolare con un pilastrino centrale che separa due
cellette funerarie.
Fabrizio e Giovanna
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