Come si arriva
Da Cagliari percorrere la 131 fino al
bivio per Senorbì (ss 128), seguire le indicazioni per Mandas e proseguire per
Isili; superato quest’ultimo paese imboccare la sp 52 e seguire le indicazioni
per Meana Sardo fino a ricongiungersi alla 128 dove si trovano le indicazioni
per il nuraghe.
L’area archeologica del Nolza dista
circa 8 Km dal paese di Meana Sardo, nella regione storica della Barbagia di
Belvì ed è situata sul rilievo più alto dell'altopiano scistoso di Su Pranu.
L’aspro territorio, situato ai margini
del massiccio del Gennargentu, presenta una morfologia prevalentemente
collinare e montuosa che offre notevoli paesaggi e bellezze naturali.
Il nuraghe Nolza è costruito con lo
schema del bastione quadrilobato che racchiude una torre centrale alta circa
12-13 metri; attorno alla struttura si estende per circa 2,5 ettari di
superficie il villaggio parzialmente scavato che probabilmente costituiva il
primitivo nucleo insediativo databile al XVI-XV sec. a.C.
Esaminando il monumento sono leggibili
diverse fasi strutturali: due delle quattro torri del bastione e le cortine
murarie poste a nord ed a est, furono edificate in blocchi di scisto,
per le rimanenti torri e le cortine che le collegano furono invece utilizzati blocchi di porfido.
L’analisi del crollo circostante ha
messo in evidenza diversi elementi tra i quali si annoverano numerosi mensoloni
e blocchi in trachite perfettamente lavorati,
ascrivibili verosimilmente alle strutture alte del nuraghe.
Tra il mastio e la cortina posta a nord
lo scavo ha messo in evidenza un particolare ambiente che consiste in un
piccolo vano, ormai privo della sua originaria copertura a tholos, pavimentato con un vespaio di lastre e
argilla battuta concotta che al suo interno presenta un focolare costruito con
lastre di trachite di riutilizzo e un bancone.
In epoca più tarda rispetto all'edificazione del complesso furono realizzate alcune modifiche tra le quali
si evidenziano la riedificazione in blocchi di porfido delle torri e delle
cortine del settore sud e ovest, l’apertura di un nuovo ingresso nella cortina
posta a ovest e gli evidenti restauri nella torre centrale.
Il nuovo ingresso immette in un vano attraverso
il quale è possibile visitare la torre posta a sud-ovest e, tramite una scala, un
cortiletto sopraelevato con pavimento di scisto e argilla concotta;
dal
cortiletto sopraelevato si accede al primo piano della torre centrale voltata a
tholos,
attraverso una stretta scala quasi verticale, era possibile arrivare alla sottostante torre sud-est.
Fabrizio e Giovanna
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