Pubblichiamo la seconda parte dell’articolo
scritto da Rolando Berretta ringraziandolo nuovamente per il contributo.
Questa materia ha una particolarità: non
è studiata da nessun Organismo Ufficiale. Tutti ne parlano a livello personale.
Chi scrive, dopo tanti anni, ha capito che i COMPASSI non c’entrano
assolutamente nulla; meglio i settori o quadratini. Basta entrare nell’idea che
a un giro di compasso corrisponde un quadrato ideale sulla circonferenza. Basta
studiare come si incastrano tra loro i vari quadrati ed il gioco è fatto. CUM
PASSUM DA NAVEGARE si traduce con DISTANZE per la NAVIGAZIONE: i compassi
bucano la charta.
Ci eravamo lasciati con uno schema di 80
x40 settori (ideale) ma avevo fatto notare che c’era qualcosa di diverso tra
questo schema e l’Atlante Castiglioni che l’utilizza. Allego un’immagine a
dimostrazione.
Nella Castiglioni si notano 5 settori
tra l’Equatore e il Tropico. 9 settori tra i Tropici e i Circoli Polari. Come
dire che tra l’Equatore e i Circoli Polari ci sono 14 settori. Se si hanno le
idee chiare riguardo l’inclinazione della Terra (e l’avevano) si sa che la
distanza tra il Polo e il Circolo Polare e identica alla distanza che c’è tra
l’Equatore e il Tropico. La terra è una SFERA; non si può sbagliare. Quant’è la
distanza tra l’Equatore e il Tropico? cinque settori. Quant’è la distanza tra l’Equatore
e i C.Polari? quattordici settori. Perfetto. Basta sommare ai 14 settori i 5
che dovrebbero essere, anche, i rimanenti settori tra i C.Polari e i Poli.
Ottengo un totale di 19 (diciannove) settori tra Equatore e Polo. 19 settori
corrispondono a 90 gradi. Allora 38 settori (19+19) corrispondono a 180° e 76
settori (38+38) corrispondono a 360°. A questo punto si cerca il primo
meridiano fondamentale, la mitica Raya, e si piantano le due Bandiere. Poi, a
38 settori a est si pianta la bandierina del Portogallo. A 38 settori a ovest
si pianta la bandierina della Castiglia. Hanno trovato anche l’antimeridiano e
si sono spartiti il mondo. Poi, con tanta pazienza, hanno messo i singoli
gradi. Oggi, con il senno del poi, posso affermare che il C.Polare messo a 9
(nove) settori dal Tropico ha tutt’altra origine.
Nella parte superiore dell’immagine, a
sinistra, c’è lo schema (griglia) della Castiglioni. Sulla destra, a parità di
settori, a parità di Equatore, di Tropici e C.Polari c’è un diverso Polo che
cade a tre (3) settori dai Circoli Polari. Tra Polo e Polo ci sono 34 settori.
Su di una griglia di 34 x 34 settori si ottiene un giro di compasso da 26
(ventisei unità). Quello è lo Schema Base. Con questo schema si spiega tutta la
cartografia antica. La prima notevole differenza che si nota è che tutta la
griglia di quadratini è orientata (centrata) su Alessandria d’Egitto. Nella
parte inferiore dell’immagine c’è tutta l’Antica Cartografia. Possiamo capire
quanto affermato da Marino di Tiro. Possiamo capire tutti i loro meridiani
principali e le loro distanze. Se togliamo il Continente Americano e stiriamo
le terre, tanto da portare l’Asia di fronte all’Europa, possiamo capirLi.
Nessuno era in grado di andare in giro
per il mondo e cartografare interi continenti. Questa è una favola. L’emisfero
australe poi… sorvoliamo. Posso affermare che i nostri antenati ci hanno
lasciato delle carte e gli strumenti per assemblarle. Magari ci ritroviamo con terre
sbagliate di 180°. Terre completamente fuori scala. Si trovano le isole
giapponesi scambiate con le Grandi Antille. Pezzi dell’Australia formeranno la
grande isola della Vera Crux (il mitico Nuovo Mondo). Per iniziare questa
ricerca, però, bisogna partire dalla terza immagine.
Siamo di fronte ad una moderna
Proiezione Omalografica discontinua (spero di non sbagliare). Da questa
proiezione si ricavano la griglia dei quadratini, l’Equatore, i Tropici, i C.Polari e Poli. Da qui possiamo passare
all’analisi delle carte in formato ridotto nelle scale diverse. Da qui si
capirà chi erano i Veri Cartografi e chi sapeva, solo, disegnare (copiando
malamente). Tutto questo è vero ma…. è tanto, tanto, noioso. Bisogna cominciare
a disegnare quella ragnatela di linee per capirli.
Rolando
Berretta
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